“Catania, stagione da incubo. La settimana scorsa è andata male” – .

Riportiamo un estratto delle considerazioni del nostro collega Alessandro Vagliasindi, intervenuto a Telecolore:

“La classifica attuale è lo scenario adeguato per il valore di questa squadra, la peggior squadra della storia del Catania in Serie C. Lo dicono i numeri, 17 sconfitte in Serie C è un record negativo storico per il Catania. Questo deve farci riflettere ancora una volta su una stagione che sicuramente lascerà delle conseguenze, a prescindere da come finirà perché troppo clamorosa e piena di errori per passare inosservata alla cabina di regia, quella di Ross Pelligra, che avrà sicuramente provato disgusto per l’ennesimo sciocco in quella che doveva essere la partita di certificazione della permanenza e, quindi, dei playoff. La stagione è diventata un incubo che durerà almeno fino a sabato, quando il Catania avrà il compito più complicato di tutte le altre squadre in pericolo. Se penso che quella contro il Sorrento sia stata la partita più gestibile tra tutte le squadre coinvolte nella lotta per la sopravvivenza, sabato il Catania avrà la partita più complicata, perché il Benevento è in lotta per il secondo posto”.

La squadra di Auteri è forse la più ricca dell’intera serie C, una squadra di livello capace di impensierire chiunquea maggior ragione questo Catania visto contro il Sorrento e in tante altre occasioni. Il rammarico più grande è aver buttato nel cestino due occasioni, perché sono bastati almeno due pareggi con Francavilla e Sorrento. A Potenza c’era il contesto ideale contro un Sorrento più contento della salvezza che in cerca di un posto in vista playoff. Il Catania era passivo, aspettava chissà cosa”.

Forse anche la settimana che ha preceduto la partita è stata gestita male. Perché se il discorso di Zeoli è stato archiviato con le scuse del solo allenatore, è chiaro che non è stato il miglior segnale che si potesse dare all’esterno in vista di quella partita. Perché, conferma Zeoli, si sarebbe dovuto sostenerlo a 360 gradi, quindi quel comunicato avrebbe dovuto essere firmato dalla società che dichiarava di aver rimarginato le fratture e di avere piena fiducia in lui, oppure avrebbe dovuto esserci anche un comunicato da parte dei giocatori, del capitano, di Chiricò. In questo modo credo che Zeoli non si sia sentito protetto e questo non era un bel segnale in ottica di quella partita. Inoltre il contenuto di quella vocale non sarebbe mai esistito se la società fosse intervenuta subito nel caso Chiricò di Torre del Greco adottando provvedimenti nei confronti del giocatoreperché Zeoli attraverso quella vocale evidenzia sostanzialmente di essersi sentito solo in quella situazione”.

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