Dinamo Sassari | Due gare per un segnale, poi penseremo a domani – .

Una strada bloccata. O quasi, perché resta solo pochi centimetri di spazio in base ad abbinamenti che potrebbero far alzare l’asta anche inaspettatamente. Pensare alla post-season, a quegli agognati playoff, fissati senza timore come obiettivo dopo aver raggiunto la salvezza ottenuta con una marcia quasi perfetta, sembra però difficile in questo momento per la Dinamo Sassari. Perché prima dell’immaginazione, di due vittorie su due che sarebbero necessarie, viene la situazione attuale e la realtà di una settimana non come le altre. Una settimana per la quale prima di guardare gli altri risultati dovrete guardare i vostri, ma soprattutto i COME maturerà.

Attualità

Restano due partite. Il primo a Scafatiquindi chiudendo con Reggio Emilia. Due squadre che senza la giusta attenzione difensiva potrebbero ripetere quello che il presidente Sardara ha fatto intendere di non voler più vedere dopo la sconfitta contro il Varese. La prima necessità, quindi, sarà la reazione dal gruppo in termini di profilo dell’atteggiamento negli 80′ totali in campo. Giocare la prima partita fuori casa, in un palazzetto caldo come il PalaMangano, permetterà di capire quanto sia coeso il gruppo e se, nel complesso, quell’assenza di comando temuto da parole dello stesso presidente è vero. Senza il pubblico alle spalle, anche se nelle ultime settimane le partite giocate al PalaSerradimigni hanno portato a due amare sconfitte, mancherà quell’aspetto ambientale che a volte cambia le carte in tavola. Contro la Givova saranno proprio i giocatori che sono stati presi in giro, per usare un eufemismo, sulla loro professionalità a poter offrire la loro versione dei fatti. Per poter smentire quanto detto o confermare che con le spalle al muro ormai non c’è altra via d’uscita se non quella di aspettare la fine dell’anno. Non è la prima volta che Sassari tocca il fondo, o quasi, di una stagione complessa fin dall’inizio. Tuttavia, a differenza di altri momenti della stagione, non c’è il tempo per riportare tutto alla forma desiderata. C’è però da chiudere l’anno dimostrando di aver empatizzato, almeno in parte, con un ambiente che, soprattutto, non ha mai voltato le spalle alla squadra.

Rimandare

All’ultima sirena si tireranno le somme finali, ogni decisione poi verrà dopo. Le due partite ancora presenti in calendario potrebbero però fornire ulteriori sfumature da osservare per il prossimo futuro. Markovic, Bendzius, Cappelletti, questi sono gli uomini attualmente sotto contratto tra quelli più utilizzati. Con la guida tecnica e il lituano, vista anche la scelta di proclamarlo capitano, che appaiono come le pedine più certe di un futuro biancoblu. Non solo per il contratto fino al 2025, ma anche per le parole pronunciate da Sardara lo scorso febbraio e in seguito alla sconfitta contro il Varese. Sarà ancora un’estate di i cambiamenti. L’esito del campionato trasformerà anche l’operatività e il modo di fare le cose mercato del club vista la molto probabile assenza di coppe europee, che porterebbe a minori incassi e meno appeal soprattutto per quanto riguarda il girone estero. Sarà ancora più fondamentale prudenza nelle scelte, in un equilibrio tra scommesse e certezze che dovrà essere più solido rispetto all’anno in corso. Un discorso, però, che dovrà essere rinviato al 6 maggio. In quel primo lunedì che, salvo stravolgimenti, potrebbe essere l’inizio di un percorso importante per una squadra sassarese che la prossima stagione festeggerà i dieci anni dalla vittoria dello Scudetto. Un anniversario simbolico che potrebbe fungere da ulteriore stimolo per superare un anno non proprio positivo.

Matteo Cardia

 
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