Medicina, sospenda il test d’ingresso. E la Puglia spera in un aumento dei posti. La situazione – .

Erano quasi tutti scontenti del Prova d’ingresso accedere Medicinale. Quasi tutti sembrano scontenti anche oggi che il test sia stato abolito (almeno dal Senato). L’Ordine dei Medici ha già annunciato battaglia e i sindacati studenteschi si dicono “insoddisfatti”. Il modello francese, ma anche quello italiano, sembra non piacere, anche se ha il sapore di una rivoluzione attesa da almeno vent’anni. Cioè da quando si parla di abolizione del numero chiuso per Medicina. In realtà il numero chiuso – almeno per ora – non verrà toccato, ma verrà eliminato il test d’ingresso (probabilmente dal 2025). Quel criterio, per cui un test d’ingresso – ora ce ne sono stati due – vale buona parte della carriera di uno studente. Si passa quindi al modello francese: un semestre aperto a tutti e poi, secondo un sistema che sarà definito dal Ministero dell’Università con appositi decreti attuativi, una scrematura, ma un aumento significativo del numero degli studenti di medicina. Anna Maria Bernini ha detto che al Mur sono consapevoli di poter “formare almeno 30mila futuri nuovi medici nei prossimi anni”. Adesso ci sono 20mila posti.

La riforma

La riforma è realtà. Le università vedono con favore l’idea del Mur, anche se sembra già profilarsi all’orizzonte un problema di spazio. Vale a dire: come potranno le università accogliere le decine di migliaia di studenti che si iscriveranno al primo semestre? Nel documento si spiega: «Nel rispetto di standard innovativi relativi alla qualità della formazione», «dovranno essere individuate modalità per consentire l’allineamento del contingente dei posti nei corsi di laurea con i posti disponibili per l’accesso ai corsi di formazione post-laurea». E poi va introdotto anche un sistema di monitoraggio dei fabbisogni del personale del Servizio sanitario nazionale, in collaborazione con il ministero della Salute (un tavolo tecnico era già stato sperimentato un anno fa).

Critici i sindacati dei medici, che parlano della possibilità di avere migliaia di disoccupati quando si vedranno gli effetti della riforma, cioè tra almeno dieci anni. Critici però sono anche gli studenti, che però sono soddisfatti dell’eliminazione del test. «È un primo passo, ma siamo delusi dalle modalità scelte. La delega al Governo – commenta Federico Amalfa, capo dell’Unione degli Universitari – non chiarisce quali investimenti verranno fatti su infrastrutture, didattica e diritto allo studio per consentire il superamento della programmazione degli accessi. Da quanto si apprende non si tratterà di una vera e propria abolizione del numero chiuso, ma di una riforma parziale. Non sono infatti cambiati i criteri per l’istituzione delle numerazioni locali programmate e sarà comunque mantenuto un filtro di accesso, solo che sarà differito rispetto alla registrazione”.

Il test

A proposito di test, la prima (due sessioni) del 2024 è prevista per il 28 maggio. Leggero calo delle iscrizioni in tutta Italia: un anno fa erano circa 70mila, tra un mese ci proveranno 61mila. E il trend si vede anche in Puglia: Unisalento segnala 1.300 iscritti (erano 1.700 nel 2023). Ma c’è un’altra partita che si giocherà da qui ai prossimi tre mesi. Il ministro Bernini ha già annunciato che i posti per gli studenti di medicina aumenteranno ulteriormente, a partire dal prossimo settembre. E anche i pugliesi hanno voglia di condividere la nuova fetta di torta. Se al momento i posti in Puglia sono 844 (senza contare, però, il corso in inglese dell’Università di Bari e i posti per cittadini residenti in paesi extra Unione Europea), è facile pensare che potremmo arrivare a 900. rappresenterebbe il completamento di un percorso che ha visto la Puglia grande protagonista negli ultimi anni. Basti pensare che nel 2014/15 sono state 312 le immatricolazioni a Medicina tra Bari e Foggia. Intanto Medicina è arrivata nell’Università del Salento (il prossimo sarà il terzo anno) e nell’offerta formativa della Lum di Casamassina. E l’Università di Bari, ormai da qualche anno, ha aperto un corso a Taranto, che dovrebbe diventare autonomo. Ora ci aspetta un altro balzo in avanti, indipendentemente da quali saranno le modalità di ingresso dal prossimo anno.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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Giornale pugliese

 
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