Il Governo non contesta la “Legge sull’uccisione degli orsi” del Trentino, preoccupati gli animalisti.
Le associazioni animaliste e ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEIDAA, LIPU, LNDC, Pro Natura e OIPA all’inizio di aprile hanno scritto al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Ambiente e degli Affari Regionali chiedendo un intervento urgente per fermare la legge della Provincia Autonoma di Trento, presieduta da Maurizio Fugatti, che consente l’uccisione fino a otto orsi considerati “problematici” all’anno.
Ora è arrivata la notizia che il Governo non ha voluto impugnare il provvedimento, nonostante i numerosi aspetti di illegittimità in contrasto con la normativa nazionale e comunitaria evidenziati dalle associazioni nella loro lettera.
“La mancata contestazione della ‘legge sull’uccisione dell’orso’ è un altro atto che conferma l’attacco frontale sferrato contro gli animali selvatici e l’ambiente dal nuovo Esecutivo sin dal suo insediamento”, commentano le associazioni. Ormai è impossibile tenere il conto dei tanti atti che stanno demolendo, un pezzo alla volta, le poche norme a tutela degli animali selvatici, mentre sono all’ordine del giorno atti a favore delle lobby venatorie”, dichiarano le associazioni.
Si tratta di una deriva politica – sostengono le associazioni animaliste – che entra in fragoroso contrasto con l’articolo 9 della Costituzione, che dal febbraio 2022 ha inserito tra i principi fondamentali della nostra Repubblica la tutela della biodiversità e degli ecosistemi, di cui essi fanno parte. . anche gli orsi trentini.
“Non possiamo tollerare questa nuova minaccia per la vita degli orsi trentini. Non appena la Giunta Fugatti deciderà di abbattere un solo orso, chiederemo al TAR di sollevare la questione di legittimità costituzionale della norma sull’abbattimento dell’orso rispetto all’articolo 9 della Costituzione”, concludono le associazioni.
Immagine. Orso
