Con le proprie mani avevano costruito un oggetto a forma di cerchio legato ad un cavo metallico. Una sorta di moneta finta da inserire nelle slot machine, per poi ritirarla per riutilizzarla e giocare all’infinito. Si chiama ‘tecnica del pesciolino’, e tre rumeni tra i 35 e i 45 anni l’hanno adottata più volte, ma sono stati catturati dagli agenti della questura di Fano coordinati da Stefano Seretti.
Mercoledì l’avvistamento di un’Audi A5 – nell’ambito dell’operazione ‘Negozio Sicuro’, grazie alla sinergia con la Polizia Locale coordinata da Anna Rita Montagna e al prezioso utilizzo del sistema di videosorveglianza comunale – che si aggirava sospettosamente tra via Roma e la statale adriatica. Proprio nella zona ‘Va Tranquil’ di viale Piceno i malviventi sono stati visti entrare dagli agenti, che nel frattempo li avevano seguiti. All’uscita sono stati poi fermati: avevano con sé 800 euro appena ‘vinti’ e prelevati dal cambiamonete, oltre allo strumento circolare utilizzato per accumulare tale somma. Un altro oggetto simile è stato ritrovato all’interno dell’Audi.
Dalle indagini della questura è emerso il modus operandi della cosca, che prima si stabiliva in alcuni alberghi – l’ultima volta a Rimini – e poi selezionava i luoghi in cui colpire. Uno di loro faceva la guardia fuori dal club, l’altro faceva la guardia fuori dalla sala slot mentre il terzo ‘derideva’ le ignare macchinette. Un sistema che gli aveva permesso di guadagnare fino a 3mila euro al giorno colpendo fino a quattro posti diversi.
Venerdì il giudice ha convalidato gli arresti per furto aggravato. Il boss era già noto per decine di furti di questo tipo in tutta Italia, isole comprese. Per lui la misura cautelare dell’obbligo di residenza in Lombardia, per gli altri il processo è rinviato al 20 maggio.
