ROVIGO – Antonio Rossi lancia un appello alle forze politiche di destra e sinistra: “basta parole inutili, l’unica strada è convocare gli iscritti per interpretare/modificare il regolamento in modo che ci siano le condizioni per stare in casa”.
“Rinnovo l’invito a tutte le forze, di destra e di sinistra, con i rispettivi sindaci, ad autoconvocare l’assemblea degli iscritti ad As2. Se vogliamo davvero tutelare i lavoratori, affinché le preoccupazioni non restino solo parole, l’unica via d’uscita è quella che ho sempre sostenuto, ovvero convocare l’assemblea dei soci, affinché la normativa venga reinterpretata o modificata diversamente. Occorre un diverso equilibrio tra quote e voti pro capite. A maggior ragione questa procedura andrebbe attuata, visto che il Comune di Rovigo è in mano al commissario prefettizio, e quindi la politica è esclusa. Anche per l’assessore il Comune di Rovigo non c’entra. Il fatto che ciò venga detto da una persona imparziale dovrebbe far riflettere tutti i sindaci che fino ad ora hanno fatto ostruzionismo, andando contro la tutela dei lavoratori, provocando danni per decine di migliaia di euro”.
Rossini dice: “Basta con le parole. Basta con gli slogan. Invito fermamente la convocazione dell’assemblea dei soci, che è l’unico modo per tutelare i lavoratori, riportando in sede i dirigenti comunali e As2. Si specula sulla vita dei lavoratori. L’unico che ha sempre pensato di dare una soluzione alternativa a questo problema sono stato io per molto tempo. Se si vuole creare un correttivo per i quaranta lavoratori dell’As2 occorre dare un’interpretazione diversa alla norma, dando più importanza non solo alle quote, ma anche alle persone che votano, affinché il controllo sia efficace. Solo così l’As2 verrebbe riconosciuto internamente”.
Per il candidato sindaco sostenuto dalle liste Noi per Rovigo e Alleanza dei Moderati è arrivato il momento di dire basta alle parole, dando spazio ai fatti.
“I sindaci, avvalendosi della normativa che lo consente, possono facilmente autoconvocare l’assemblea dei soci, come ha chiesto lo stesso commissario prefettizio”.
L’assemblea dei soci per la regolamentazione dell’analoga riunione di controllo, presupposto indispensabile per l’internalizzazione della società, era stata richiesta in più occasioni dall’ex sindaco Edoardo Gaffeo, poi dal commissario prefettizio Gianfranco Tomao, ma inutilmente, secondo la presidente Caterina Furfari (Pd) (LEGGI ARTICOLO) tutto sarebbe a posto, anzi, sarebbe stato opportuno che l’assemblea dei soci modificasse lo statuto della società prima della decadenza dell’attuale Consiglio di Amministrazione, senza l’indirizzo politico del socio Comune di Rovigo, dopo le dimissioni del consigliere ex sindaco Gaffeo.
Tuttavia, il tentativo di modifica proposto dal presidente non sembra più praticabile.
