Paradiso o inferno? Transizione energetica adesso o disastro incombente! – .

Accelerare la transizione energetica, attuando immediatamente politiche di stimolo all’innovazione e agli investimenti, consentirebbe all’Italia di costruire un futuro di sviluppo sostenibile, con ricadute positive sistemiche sull’ambiente, sulla società e sull’economia: aumenterebbe infatti l’occupazione e il Pil (+2,2% nel 2050) e il debito pubblico verrebbe significativamente ridotto. Una transizione tardiva, intrapresa dopo il 2030, peserebbe invece sui sistemi produttivo e finanziario, aumentando le disuguaglianze. L’inazione porterebbe alla catastrofe: nel 2050 le temperature in Italia aumenterebbero di oltre 3°C e il PIL crollerebbe del 30%.

È quanto emerge dal “Rapporto di primavera” dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presentato oggi nel corso dell’evento di apertura dell’ottava edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, intitolato Guardare al futuro per cambiare il presente: imprese e finanza di fronte alla sfida della sostenibilitàL’evento ha visto un approfondito confronto tra rappresentanti delle istituzioni, del mondo economico e della società civile, tra cui l’ Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratinrappresentanti delle associazioni imprenditoriali, delle imprese multinazionali e delle PMI, nonché i Presidenti dell’ASviS, Marcella Mallen E Pierluigi Stefanini e al direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini.

“Abbiamo scelto di aprire il Festival dello Sviluppo Sostenibile negli spazi che furono dell’Olivetti, storica azienda simbolo della cultura industriale italiana, e di presentare nell’occasione un Rapporto dedicato al futuro, per stimolare una riflessione generativa che solleciti il ​​tessuto produttivo mondo ad agire con determinazione, insieme alle istituzioni e alla società civile, per cogliere le grandi opportunità derivanti da un’accelerazione della transizione ecologica e digitale ha dichiarato Là Presidente dell’ASviS, Marcella Mallen. – Olivetti è stata un’azienda all’avanguardia per la sua visione di innovazione, non solo tecnica e industriale, ma anche sociale e culturale, per l’attenzione al welfare aziendale e al benessere delle persone e delle comunità. Ma la sua storia è anche emblematica di un’occasione mancata, segnata dall’uscita dal business informatico, di cui l’azienda di Ivrea era tra i leader mondiali. Quelle aziende che credono che la transizione ecologica sia solo un costo o una moda passeggera, piuttosto che una straordinaria opportunità per fare un salto verso lo sviluppo sostenibile, generando benefici per l’economia, la società e l’ambiente, rischiano oggi di commettere un errore simile”.

Il rapporto “Scenari per l’Italia al 2030 e al 2050. Le scelte da fare adesso per lo sviluppo sostenibile” illustra le iniziative legislative adottate dal Governo e dal Parlamento negli ultimi 18 mesi riguardante le diverse dimensioni dell’Agenda 2030, analisi lo stato di attuazione dei diversi piani nazionali realizzare uno sviluppo sostenibile del Paese partendo dall’energia-clima e dall’adattamento ai cambiamenti climatici, afferma confronto tra i programmi delle forze politiche in vista delle elezioni europee e contiene un’analisi senza precedenti realizzata dall’ASviS con Oxford Economics on scenari futuri per l’Italia al 2030 e al 2050. In particolare vengono valutati quattro scenari per il futuro del Paese, da quello più auspicabile di “Trasformazione netta zero“, a quelli insoddisfacenti del “affari come al solito” e della transizione tardiva, fino a quella catastrofica derivante dall’inerzia.

“L’analisi indica chiaramente che l’Italia deve cogliere la transizione energetica come un’opportunità per innovare a tutto campo. Chi vuole rinviare la transizione in nome dei costi da sostenere nei prossimi anni per realizzarla più tardi, in realtà punta a scaricare il danno dell’inerzia sulle generazioni più deboli e future ha dichiaratoil direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini. – Oggi le politiche nazionali in materia energetica, climatica, sociale e istituzionale appaiono incerte e contraddittorie, nonostante gli impegni internazionali assunti a settembre 2023 in occasione del Summit ONU sull’attuazione dell’Agenda 2030, a dicembre 2023 in occasione della COP28 e durante la recente presidenza italiana del G7-Ambiente. Le proposte dell’ASviS, se attuate dal Governo, permetterebbero all’Italia di aumentare reddito e competitività, ridurre povertà e disuguaglianze, migliorare la qualità dell’ambiente, coinvolgere le nuove generazioni nella vita politica del Paese. Le elezioni europee devono essere un’occasione per rafforzare le politiche comuni a favore dello sviluppo sostenibile e attuare quelle riforme istituzionali che rendono l’Unione Europea un’entità più forte e coesa, capace di affrontare le crisi attuali e future”.

Oltre alla presentazione del Rapporto ASviS e ai vari momenti di dibattito, l’evento di apertura del Festival, che ha visto la partecipazione di oltre cinquecento partecipanti, ha ospitato Il monologo di Marco Peroni “Olivetti: una storia italiana”proposto a vivere discussione tra i giovani delle scuole superioriVale la pena sostenere la sostenibilità aziendale?“ e presentato alcune delle buone pratiche delle PMI – tra cui quelle di More, OSAI, PLINK e Weglad – raccolte nella nuova sezione del sito ASviS”Sostenibilità nella (buona) pratica”. L’incontro si è concluso con l’esibizione dell’arpista Kety Fuscoprima fase delFesta degli Eroiun evento nato dalla collaborazione tra ASviS e Polo dell’innovazione musicale, che prevede una serie di concerti nelle sei città dove si svolgono i principali eventi del Festival.

“La ricchezza del dibattito di questa giornata, insieme alla straordinaria mobilitazione che il Festival dello Sviluppo Sostenibile riesce a catalizzare ogni anno sempre di più, rivela la validità del lavoro che l’ASviS ha avviato dal 2016 per contribuire a spostare il dibattito politico e culturale in Italia dal breve al lungo termine, da un approccio settoriale a un approccio sistemico, dalle valutazioni ex post alla programmazione ex ante – afferma il Presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini – Apriamo il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024 portando ai rappresentanti delle istituzioni e delle imprese, insieme alla società civile, una serie di stimoli basati sulla consapevolezza che occorre fare ancora molto per procedere sulla strada dello sviluppo sostenibile, per agire in presente nel rispetto, poiché la Costituzione prevede anche l’interesse delle generazioni future”.

Nel corso dell’evento, moderato da Alessandra Ferrarodirettore di RAI Isoradio, è intervenuto: Barbara Cimmino (Amministratore Delegato Confimprese), Matteo Chiantino (Sindaco di Ivrea), Paolo Conta (Presidente Confindustria Canavese)Mario Corti (Socio Senior KPMG), Maria Enrica Danese (Direttore Comunicazione Corporate e Sostenibilità Gruppo TIM), Beniamino De’ Liguori Carinissimo (Fondazione Adriano Olivetti), Simone Gamberini (Presidente Legacoop), Marco Gay (Presidente Anitec Assinform), Matteo Giangrande (Società Nazionale Italiana Dibattito), Enrico Giovannini (Direttore Scientifico dell’ASviS), Danilo Gismondi (Direttore IT e Digitale, Autostrade per l’Italia), Nicola Lanzetta (Direttore Italia, Enel), Marcella Mallen (Presidente dell’ASviS), Sara Parisio (Colo dell’innovazione musicale), Marco Pedroni (Presidente ANCC-COOP), Marco Peroni (scrittore e narratore), Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Enrica Sabatini (Camelot), Elena Shneiwer(Responsabile ESG Engagement e Patrimonio Artistico, Cassa Depositi e Prestiti), Michelangelo Sugo (Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di INWIT Spa), Pierluigi Stefanini (Presidente dell’ASviS), Gianfranco Torriero (Vice Vice Direttore Generale dell’ABI), Giuseppe Tripoli (Segretario Generale di UnionCamere) e Alberto Zambolin (Vice Presidente della Quinta Amplificazione).

L’evento di apertura del Festival dello Sviluppo Sostenibile si è svolto in collaborazione con Confindustria Canavese e Il Quinto Ampliamento, con il patrocinio di Comune di Ivrea e Confindustria Piemonte, con il contributo di Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, e TIM.

Le prossime tappe del Festival saranno al Salone del Libro di Torino, Bologna, Milano e Palermo, mentre Roma ospiterà numerosi eventi al Palazzo delle Esposizioni durante tutta la manifestazione, dal 7 al 23 maggio.

L’evento presso l’Officina H, ex sede della Olivetti, luogo emblematico della cultura industriale italiana, ha riunito istituzioni, imprese e società civile. Giovannini: “Attuare oggi una transizione rapida e incisiva consentirebbe all’Italia di costruire un futuro di sviluppo sostenibile, generando benefici sistemici per l’ambiente, l’economia e la società”.

IL LINK DEL RAPPORTO

 
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