“L’Astigiano rischia l’isolamento” i pendolari chiedono più treni – .

“L’Astigiano rischia l’isolamento” i pendolari chiedono più treni – .
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6.50: il treno per Alba parte puntuale e secondo i pendolari abituali è l’eccezione che conferma la regola.

Sempre affollato nelle ore di punta da Costigliole Lanze al cuneese e altrettanto spesso in ritardo di una manciata di minuti, la linea Asti-Alba è stata riattivata a settembre ed è molto utilizzata.

Dalla stazione di Asti salgono una ventina di persone in una mattinata piovosa. «Il mondo arriva a Castagnole e Neive – dice Alexia, 17 anni, Quello lui prende il treno per Isola per andare a scuola all’Arte Bianca – spesso non riesco a trovare un posto dove sedermi.”

Sei coppie di treni giornalieri, esclusi sabato e domenica, dalle 6.50 alle 19, intervallati da autobus che effettuano lo stesso percorso, ma che impiegano una decina di minuti in più. Almeno sulla carta.

La maggior parte dei passeggeri preferisce il treno all’autobus, che è più veloce e meno soggetto al traffico cittadinoMa Molti criticano la gestione degli orari, scomodi a causa dei collegamenti bus.

“Per tornare a casa Aspetto anche 45 minuti alla stazione. Di solito la partenza dagli uffici è alle 17 e il treno parte alle 18.10 – spiega Elena Bosco, che ogni giorno viaggia da Asti a Grinzano, vicino ad Alba – la mattina però spesso è tardi, perdo la coincidenza con l’autobus e arrivo in ufficio un’ora dopo, così mi mangio tutte le vacanze”.

Nonostante i disagi, il treno resta il mezzo di trasporto migliore per la maggior parte dei pendolari: l’autobus, infatti, non solo è più affollato, ma spesso rimane imbottigliato nel traffico e all’ingresso di Alba non è raro sprecare fino a mezz’ora.

«Si può migliorare – prosegue Bosco – basterebbe solo che partisse in orario e con maggiore frequenza. Si parla tanto di aumentare i servizi pubblici contro l’inquinamento, ma poi non danno abbastanza corse a chi lavora”.

Contenta della riattivazione della linea anche Jessica Musso, giovane operaia astigiana in un’azienda di Alba: «Così non devo guidare, è una fatica in meno. Se ci fossero più gare sarebbe ancora meglio”. Al mattino il grosso dei viaggiatori è rappresentato dagli studenti delle scuole superiori e dei corsi professionali.

Alice Sorrentino, 19 anni, studia in carrozza: «Prendo tutti i giorni questo treno per andare alla scuola di enologia di Alba – racconta – se non ci fosse stato il treno forse non avrei potuto fare il corso ».

Il biglietto per l’intera tratta costa 4 euro e i controllori passano a richiederli: secondo chi prende il treno tutti i giorni anche questa è un’eccezione.

Rossella Sacco, badante, riferisce: «I controlli non ci sono quasi mai. Alla stazione di Alba i ragazzi si incrociano sempre sui binari e nessuno dice niente”.

A Castagnole Lanze il treno si riempie di ragazzi che vanno quasi tutti a scuola a Neive o ad Alba: molti sono costretti a restare in piedi. Sara Giordano e Beatrice Lercara hanno 18 anni e dicono: «Non c’è mai spazio al ritorno. Prendiamo il treno delle 13:40, ma quando c’è uno sciopero non sempre è garantito”. Raffaella Testa lamenta lo stesso problema: «Il treno è comodo, anche in termini di fasce orarie, ma spesso ci sono ritardi e disagi. Un mio amico è rimasto a piedi l’altro giorno a causa dello sciopero”.

All’arrivo ad Alba è stato confermato quanto affermato dai passeggeri. Le barriere rosse tra i binari che avvisano di non attraversare non impediscono ad una decina di ragazzi di attraversare i binari per raggiungere la stazione.

Il viaggio di ritorno delle 19.48 ad Asti è meno affollato, ma c’è ancora gente. «Mi trovo a mio agio – commenta Barbara Torta, maestra di Alba che insegna ad Asti – molto meglio dell’autobus».

 
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