Juve-Milan, il derby delle grandi delusioni con Allegri e Pioli a un passo dall’addio – .

IL Derby alcune grandi delusioni. Juventus-Milan Non è mai una partita come le altre, ma questo atto numero 241 (178 in Serie A) è sicuramente uno dei più tristi degli ultimi anni. Rossoneri e bianconeri, infatti, non si contenderanno un trofeo, ma un secondo posto molto meno allettante, a maggior ragione nella settimana che ha visto l’Inter diventare campione d’Italia. Anche i due tecnici non stanno attraversando momenti facili, anzi: Pioli, infatti, sa già che la sua esperienza rossonera sta giungendo al termine e anche Allegri, nonostante abbia appena vinto la finale di Coppa Italia, è più fuori che dentro il progetto Juve. VINCITA oggi cambierebbe poco per entrambi, eppure diventa fondamentale per la dignità delle rispettive stagioni: sarebbe già qualcosa, in attesa di voltare pagina e sognare tempi migliori.

Juventus-Milan (18:00, Dazn)

Lo scorso 22 ottobre, giorno dell’ultimo precedente, Juventus e Milan sognavano di vincere lo scudetto, o almeno importunare l’Inter fino alla fine del campionato. Sei mesi dopo, però, tutto è diverso, a cominciare dagli stimoli delle due squadre. Pesano i tanti punti alle spalle dei nerazzurri, ma non sono l’unico elemento che impoverisce questa partita tra bianconeri e rossoneri. La Juve viene da un periodo molto complicato, in cui ha raccolto solo 12 punti in altrettante partite di campionato, mentre Crisi di Milano è iniziata più recentemente, ma non per questo è meno grave. L’Eliminazione dall’Europa League dalla Roma ha letteralmente colto le certezze di Pioli, i Derby perduto Lunedì scorso, con la consegna dello scudetto all’Inter, ha fatto il resto. Entrambi devono trovare le motivazioni per finire bene la stagione, altrimenti il ​​mese di maggio sarà una vera agonia.

In questo senso sembra che lì si stia meglio Juvesia perché il qualificazione alla Champions Leaguesebbene vicino, non è ancora sicuro, entrambi per uno Finale di Coppa Italia (15 maggio contro l’Atalanta) che potrebbe riportare un trofeo dopo tre anni di assoluta magra. Il Milan, invece, non può aggrapparsi a fattori esterni, ma solo all’orgoglio di chi non vuole distruggere nemmeno gli ultimi scampoli dell’era Pioli, ormai ai titoli di coda: l’allenatore dello Scudetto, che è entrato nel mirino di De Laurentiis (ma prima dovrà trovare un accordo con via Aldo Rossi), se ne andrà dopo cinque anni di luci e ombre, mentre quello che accadrà dopo, al momento, è ancora tutto da scrivere. I nomi che circolano sono tutti stranieri e non riescono a scaldare il cuore dei tifosi, forse anche quello di Ibrahimovic, deciso ad avere l’ultima parola sulla questione, pena l’abbandono della poltrona dopo meno di sei mesi di presenza. Il clima in casa Juventus è meno burrascoso, ma c’è altrettanta incertezza: Allegri, legato da un altro anno di contratto (a cifre decisamente superiori a quelle di Pioli), lo sa Giuntoli aprirei volentieri un ciclo con Thiago Mottail che non gli aiuta ad affrontare al meglio le prossime partite.

Allegri: “Testa verso l’obiettivo Champions. L’Inter è la più forte, l’ho detto e mi hanno dato del pazzo”

“È sempre Juventus-Milan, una partita bella e importante – ha sottolineato Rallegrarsi -. Bello da giocare, perché è uno scontro diretto, il Milan è una squadra forte, ben allenata e con giocatori di qualità. Sicuramente il passaggio alla Coppa Italia significa che abbiamo parzialmente raggiunto un obiettivo e ci dà la possibilità di giocare una finale, ora ci sono tre partite importanti per provare ad entrare in Champions League. Quando sei alla Juventus tutti devono avere l’ambizione di vincere, poi se gli altri sono più bravi bisogna lavorare per migliorare. Per un club italiano l’importante è qualificarsi alla Champions League, per noi raggiungere i nostri obiettivi sarebbe un successo, poi vincere piace a tutti, ma noi dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo. Pioli ha detto che l’Inter è la più forte degli ultimi anni? Non lo so, so solo che quando l’ho detto mi hanno dato per pazzo… Posso solo dire che siamo concentrati sul nostro obiettivo che è la Champions League, che è importante sia dal punto di vista sportivo che economico . Non è ancora detta l’ultima parola, ci sono 15 punti in palio: dobbiamo tornare a vincere e non sarà facile”.

Pioli: “Dobbiamo rialzarci. Inter? È stato il più forte per quattro anni, ma ha vinto solo due campionati…”

“Non possiamo fermarci a questi risultati negativi, dobbiamo avere voglia di riscatto – ha spiegato Pioli -. Naturalmente dobbiamo avere l’orgoglio e la forza di restare uniti per vincere le restanti partite da qui alla fine del campionato, siamo professionisti, siamo attaccati a quello che facciamo. Soffriamo questa situazione, ma abbiamo il dovere di avere le spalle larghe, rialzarci e poi mettere in campo la nostra migliore prestazione possibile. L’Inter è da 4 anni la squadra più forte del campionato e ha vinto solo due scudetti, ma non siamo mai stati la squadra migliore: abbiamo provato a lottare per le prime posizioni, a volte ci siamo riusciti, a volte meno. Abbiamo dato tutto mentalmente, ma non sempre siamo riusciti ad alzare il livello di gioco. In questi quasi 5 anni non ci sono state vie di mezzo, né momenti molto positivi o molto negativi. Non so dire se questo sia il peggiore, ma è il più vicino e quindi anche il più doloroso. Se potessi cambiare l’esito dei derby darei tutto quello che ho, ma non si può più fare”.

Juventus-Milan, le probabili formazioni

  • Juve (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Weah, Cambiaso, Locatelli, Rabiot, Kostic; Vlahovic, Chiesa
  • Allenatore: Allegri
  • Squalificati: nessuno
  • Indisponibili: Pogba, Fagioli
  • Milano (4-2-3-1): Maignan; Musah, Gabbia, Thiaw, Florenzi; Bennacer, Reijnders; Pulisic, Loftus-Cheek, Leao; Giroud
  • Allenatore: Pioli
  • Squalificati: Calabria, Theo Hernandez, Tomori
  • Indisponibili: Caldara, Pobega, Kalulu, Kjaer, Jovic

Lazio-Verona (20:45, Dazn e Sky)

Riflettori accesi anche all’Olimpico, dove gioca il Lazio di Tudor cercherà di rifarsi della delusione subita in Coppa Verona. Anche qui, come nel caso di Juventus-Milan, c’è da lavorare innanzitutto dal punto di vista psicologico, visto che la Coppa Italia era l’ultimo grande obiettivo rimasto. Ci sarebbe ancora un quinto posto da provare a conquistare, ma la vittoria della Roma a Udine e la presenza dell’Atalanta rendono il tutto davvero complicato. Ad oggi l’obiettivo più concreto per la squadra Tudor è senza dubbio ilEuropa League, anche se gli scenari per la prossima Europa sono ancora molto fluidi: la possibilità di portare sei squadre alla prossima Champions League esiste (una tra Roma e Atalanta deve vincere la coppa e non essere tra le prime quattro del campionato) e la Lazio ha il dovere di provare. Davanti ci sarà un Verona agguerrito, determinato a consolidare a gennaio una salvezza decisamente improbabile, ma divenuta possibile grazie all’ottimo lavoro di Baroni, bravissimo a ricostruire una squadra competitiva nonostante lo smantellamento deciso dalla proprietà. Per Tudor, trasferitosi all’Hellas nella stagione 2021/22 (nono posto e sfiorato il record di punti), questa non è una partita come le altre, ma il suo interesse va oltre la classifica attuale. L’allenatore croato sta facendo le prove generali per la prossima stagionequindi sono tutti sotto esame: il finale di campionato, insomma, darà indicazioni importanti anche per il futuro ed è chiaro che l’ingresso in Europa avrebbe il suo peso.

Tudor: “Non possiamo influenzare i risultati degli altri, ma vincere è fondamentale”

“Abbiamo avuto solo un giorno di allenamento per preparare una partita importantissima, è la più difficile perché chiude in pochi giorni un ciclo di tante partite – il pensiero di Tudor -. Non possiamo sbagliare, tutti i punti sono importanti, dobbiamo vincere: il Verona è una squadra tosta e in pista per noi sarà molto complicato anche perché loro giocano per la sopravvivenza, e comunque in Italia ci sono non ci sono partite facili. Il bilancio dopo il primo mese alla Lazio? Le difficoltà sono sempre legate ai pochi giorni di allenamento e alla conoscenza della squadra che ancora manca, la cosa positiva però è la disponibilità dei giocatori, li ho trovati tutti molto disponibili a non commettere errori. Se credo al quinto posto? In questo momento tutti i punti sono importanti, poi non possiamo influenzare le altre partite, è inutile pensarci e perdere tempo: le energie vanno spese per la nostra squadra e per le nostre partite”.

Lazio – Verona, le probabili formazioni

  • Lazio (3-4-2-1): Manda; Patric, Romagnoli, Casale; Marusic, Guendouzi, Cataldi, Hysaj; Luis Alberto, Felipe Anderson; Castellanos
  • Allenatore: Tudor
  • Squalificati: nessuno
  • Non disponibili: Provedel, Gila
  • Verona (4-2-3-1): Montipò; Centonze, Coppola, Magnani, Cabal; Serdar, Duda; Suslov, Folorunsho, Lazovic; Noslin
  • Allenatore: Baroni
  • Squalificati: nessuno
  • Non disponibile: Cruz
 
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