‘Siamo abbandonati senza formazione’ – .

‘Siamo abbandonati senza formazione’ – .
Descriptive text here

Qualcuno ha parzialmente ammesso la propria colpevolezza, qualcun altro ha negato le accuse. C’è stato chi si è avvalso della facoltà di non rispondere, molti hanno parlato di carenza di personale e di scarsa formazione. È quanto emerso dagli interrogatori degli agenti di polizia penitenziaria arrestati nell’ambito dell’inchiesta su torture e violenze sui detenuti nel carcere minorile Cesare Beccaria di Milano: oggi, 26 aprile, il gip Stefania Donadeo ha sentito gli ultimi quattro dei 13 agenti arrestati (otto invece sono stati sospesi). La posizione delle ex direttrici dell’istituto penale, Maria Vittoria Menenti e Cosima Buccoliero, sarebbe al vaglio degli inquirenti. Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da La stampa sono indagati per reati di omissione. Allo studio anche le immagini delle telecamere di sorveglianza e delle intercettazioni telefoniche, mentre nei prossimi giorni inizieranno le audizioni di eventuali testimoni, tra cui educatori e detenuti.

Gli interrogatori degli agenti arrestati

Due dei quattro agenti interrogati oggi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre gli altri hanno sostanzialmente confermato quanto affermato nei giorni scorsi dai loro colleghi: si parlava di “interventi di contenimento” nei confronti di detenuti “problematici”. Uno di loro ha spiegato che «tante volte si cerca di salvare i detenuti da certe situazioni» e ha raccontato un episodio che lo ha coinvolto personalmente: «Gli ho dato due schiaffi per difendermi. Il detenuto si era rivolto in modo minaccioso a un collega”. Tuttavia, dal rapporto non risulta chiaro a quali situazioni si riferisca.

Gli agenti: “Siamo stati gettati lì senza un addestramento adeguato”

Gli agenti – la maggior parte dei quali ha un’età compresa tra i 25 e i 35 anni – hanno spiegato di sentirsi “abbandonati” a se stessi, “gettati lì” senza “un’adeguata formazione”. Molti avrebbero parlato di “turni di lavoro massacranti”. Uno degli ultimi ad essere ascoltati ha ammesso di “aver riconosciuto come comportamento violento il fatto di aver spinto un detenuto contro il muro e di averlo inchiodato a terra”. Lo stesso agente avrebbe poi affermato di non avere «molta esperienza di servizio (sette anni)» e avrebbe poi aggiunto che «la carenza di personale in Beccaria ci costringe ad accelerare i tempi per sviluppare la nostra professionalità».

Guarda anche

Lavorare in carcere con detenuti autori di violenza

La difesa chiede la messa agli arresti domiciliari per gli agenti arrestati

Intanto sono arrivate in tribunale da parte delle difese diverse mozioni per la liberazione degli arrestati. Il gip dovrà decidere se concedere gli arresti domiciliari. La prossima settimana inizieranno gli interrogatori degli agenti sospesi.

La richiesta del ministro Nordio di rinforzi in organico

Su richiesta del ministro della Giustizia Carlo Nordio, è stato poi reso noto che presto arriveranno in carcere nuovi rinforzi del personale: altre 22 unità si aggiungeranno ai 13 agenti entrati in servizio dopo l’arresto di altrettanti colleghi. Altro personale potrà poi essere assegnato all’istituto penale minorile di Milano dopo la conclusione, a metà luglio, del 183esimo corso per agenti di polizia penitenziaria. Dal prossimo 6 maggio il comando del carcere sarà assunto da un ufficiale delle forze dell’ordine.

Guarda anche

Violenze e torture nel carcere di Biella, 23 agenti sospesi dal servizio

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV «Voleva colpire il governo Meloni». Don Patriciello smaschera De Luca – .
NEXT Dopo l’alluvione, ripartenza a pieno ritmo per i Giardini comunali / Cesena / Home – .