PALERMO, 27 APR – La Procura della Corte dei Conti (sezione giurisdizionale della Regione Siciliana), diretta da Pino Zingale, ha aperto un fascicolo sul buco di bilancio di oltre 10 milioni di euro che sarebbe stato causato da SeeSicily, il piano di rilancio del turismo messo in ginocchio dal Covid. I dieci milioni rappresentano il totale delle spese “rettificate” e quindi “non ammissibili”, su 33,5 milioni di fondi certificati, che la Commissione Ue non riconoscerà alla Regione. Ma li ha già spesi. Il deficit sarebbe emerso dopo un lavoro di verifica sul sistema dei voucher per pernottamenti e servizi turistici erogati da SeeSicily, messo in discussione dalle istituzioni Ue, che hanno voluto vederci chiaro anche sulle spese di promozione, pari al 63% degli importi certificato dal Dipartimento del Turismo. La perizia è firmata dal direttore generale dell’ufficio speciale dell’Autorità di Controllo di competenza di Palazzo d’Orléans. Dei 75 milioni stanziati dalla Regione nell’aprile 2020 nel cosiddetto ‘bilancio di guerra’ anti-Covid, appena l’1,16% era andato alla misura principale dei voucher per i pernottamenti sull’Isola, con un investimento in comunicazione “rimodulato” dall’allora governo regionale di Nello Musumeci, con tre diverse delibere.
