E Maria Di Guglielmo, classe 1938, vincitore del concorso”Il meglio del bene”, che si è svolto nell’ambito del Festival della Sfogliatella: il dolce tipico di Lama dei Peligni è una variante della Sfogliatella napoletana, introdotta in paese un secolo fa dalla Baronessa Annina Tabassi. Marmellata e strutto sono il tratto distintivo della sfogliatella nostrana, che le donne di Lama sanno preparare, tramandando di generazione in generazione l’antica arte pasticciera abruzzese.
Venti concorrenti hanno partecipato al concorso: molti ottantenni, come Maria, 85 primavere e vincitrice per la seconda volta
Il concorso si è svolto il 25 aprile, giorno della Festa: arrivando uno ad uno presso la sala consiliare del municipio, i partecipanti hanno consegnato i vassoi realizzati in casa e decorati con fiocchi colorati. Ad accoglierli i rappresentanti del circolo “Il Sorriso”, ideatore del concorso. Alcuni vassoi sono stati portati dai mariti delle concorrenti, segno che lo spirito della competizione è condiviso da intere famiglie.
La giuria di esperti, Bruno Scaglione e Silvana Pasquini, ispirandosi ai principi Slow Food del “buono, pulito e giusto”, ha esaminato la pasta sfoglia dal punto di vista visivo, olfattivo, tattile, gustativo e per l’armonia tra pasta e ripieno . Maria ha vinto il concorso per “profumo e consistenza” del suo prodotto, tutti gli altri concorrenti sono arrivati secondi ex aequo.
La Festa della Sfogliatella, che si celebra da 23 anni, è stata organizzata quest’anno dalla Proloco guidata da Alfonso Elezi con il consiglio direttivo: Angela Gattone vicepresidente, Giulio Del Pizzo segretario, Daniela Di Renzo e Andy Moronta consiglieri. Al taglio del nastro hanno partecipato il sindaco Tiziana Di Renzo e il parroco Don Giovanni Budano.
“È stata una bellissima festa, anche se la pioggia ci ha fermato per qualche ora – commenta soddisfatto Elezi – Le Sfogliatelle hanno fatto il tutto esaurito, ma hanno riscosso molto successo anche gli altri stand gastronomici, dalle pizz’onde alle pallotte all’uovo e formaggio, dalla pasta al tartufo agli arrosticini, a fine serata c’è non era rimasto più nulla”. Anche le imprese locali ne hanno beneficiato, con le attività ricettive esaurite.
“Turisti e visitatori sono arrivati in camper anche da Roma e Napoli e hanno pernottato in paese, nell’area dedicata”, riferisce Elezi.
La manifestazione che celebra il dolce tipico locale, sollecitando il rinnovamento della tradizione, si caratterizza sempre più come un momento di rilancio della cittadina che conta poco più di mille anime: un piccolo ma vitale balzo per la lotta al fenomeno dello spopolamento all’interno le zone .
