la foto che ha dato il via al caso – .

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Non è passata inosservata la foto ricordo di Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo, e Bruno Frattasi, responsabile della Cybersecurity Agency, che mostravano le magliette con lo slogan del partito per le elezioni europee. I due non sono gli unici tra i manager di società partecipate o di autorità governative invitati all’evento, e hanno partecipato al panel su Politica estera comune e difesa delle libertà europee. Accanto a loro anche il ministro Guido Crosetto e il presidente della commissione Esteri della Camera Giulio Tremonti. Oggi tra i relatori c’erano anche gli amministratori delegati di Enel Flavio Cattaneo, Claudio Descalzi di Eni, Pierroberto Folgiero di Fincantieri, Giuseppe Notarnicola di STMicroelectronics. Lo annunciano in collegamento remoto al suo panel l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, così come Emma Marcegaglia, presidente di B7. Anche se non è affatto raro che a questi convegni vengano invitati terzi o addirittura oppositori politici, è stata l’esibizione della maglietta blu con slogan elettorali a far storcere il naso ad alcuni membri dell’opposizione. Il capogruppo di Italia Viva al Senato Ernico Borghi la definisce una mancanza di grammatica istituzionale: «Le posizioni assunte da Bruno Frattasi e Stefano Pontecorvo a favore di FdI sono l’ennesimo brutto segnale di una campagna elettorale nella quale il rispetto dei diritti più elementari grammatica istituzionale”, le parole di Borghi, “dopo i generali che si candidano restando nell’Esercito, i magistrati politicizzati in servizio permanente, mancano prefetti e diplomatici che iniziano a fare campagna elettorale con il capo della cybersicurezza nazionale e un manager di Leonardo spudoratamente schierati a fianco del governo e del partito del primo ministro”. Per questo Italia Viva presenterà un’interrogazione parlamentare al Senato.

L’attacco del Pd

Quanto accaduto su quel palco, sul quale calerà il sipario domenica 28 aprile dopo il discorso di Giorgia Meloni, è stato criticato anche dal Pd. «La partecipazione sul palco, con tanto di esposizione della maglietta del partito, lede gravemente i principi di imparzialità istituzionale a cui è tenuto chi ha la responsabilità di dossier legati alla sicurezza e all’interesse nazionale», ha dichiarato il senatore dem Alberto Losacco, deputato dell’assemblea parlamentare della Nato, definendo l’episodio “molto grave”, “che, va ricordato, riguarda tutti i cittadini indipendentemente dalla loro appartenenza politica. Quanto accaduto rappresenta una sovrapposizione anomala e pericolosa tra la sfera politica e quella istituzionale, impensabile in qualsiasi contesto democratico”. Duro anche il messaggio di Angelo Bonelli (Avs): «Giorgia Meloni sta ora trasformando lo Stato in una succursale di Fratelli d’Italia. Questo diritto è pericoloso per la democrazia, perché non rispetta i principi fondamentali della separazione dei ruoli dello Stato da quelli del partito che governa l’Italia. Questa è la conferma della svolta autoritaria nel nostro Paese”. Negativo anche il parere dell’ex ministro e deputato di Forza Italia Elio Vito, che ha pubblicato la foto sui social e ha chiesto retoricamente: “Un po’ di modestia e vergogna, vero?”.

 
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