ecco perché Milan e Juve devono cambiare allenatore – .

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Pioli e Allegri pareggiano per non farsi male. I sorrisi tra Florenzi e Allegri spiegano molto l’atmosfera. La cronaca, però, dice che la Juventus aveva molte più occasioni del Milan. Essi sono tuttavia irrilevanti ai fini del risultato. Le seconde e terze squadre del campionato hanno difeso le loro posizioni (in attesa del Bologna) e poi hanno offerto ai microfoni i loro allenatori apparsi come vittime sacrificali della volontà popolare, prontamente aiutate da reportage televisivi (non tutti i giornali allineati) e da anziani colleghi di fede o di non chi ha spiegato come gli allenatori di Milan e Juventus stanno raggiungendo gli obiettivi che si sono prefissati. Difficile contrapporre ai contabili dei risultati minimi la dignità del valore assoluto che dovrebbe sempre riguardare due squadre con questa storia. Soprattutto è problematico far percepire che esiste un movimento spontaneo composto in gran parte da tifosi milanisti e altrettanto numeroso da tifosi juventini che non sopportano più né Pioli né Allegri. Come sarà possibile, dunque, far loro capire di desistere dall’inutile e stucchevole memoria del caso? Inutile ricordare ai difensori pubblici l’obiettivo dell’accesso alla Champions League per entrambe le squadre con la ciliegina sulla torta della finale di Coppa Italia per i bianconeri. Un’altra verità va sottolineata: i social media fanno molto rumore, ma hanno poco significato numerico. Per sempre. Sono i tifosi allo stadio, quelli davanti alla tv, come alcuni dirigenti dei due club a formare l’ondata di dissenso che per i senatori della parola nei salotti televisivi del calcio sarebbe ingiusto. Se fossero riusciti a capirlo. Come se non avessero assistito agli scempi commessi, ad esempio, dalla Juve nelle due stagioni precedenti e in molte partite di quest’ultima. Oppure, riguardo al Milan, non avevano ascoltato le parole di Pioli su un Milan vicino al livello del City e del Real. Ci hanno però un po’ sorpreso le eliminazioni dei rossoneri in tutte le competizioni quest’anno: Champions League, Europa League, Coppa Italia, con la ricorrente nota negativa di una difesa al setaccio che si è salvata nell’ultima prestazione di campionato solo grazie all’azione di Sportiello. salva. Insomma, scrolliamoci di dosso questo torpore e spingiamo sull’acceleratore del rinnovamento. Milan e Juve sono troppo importanti per il nostro calcio in Italia e in Europa e hanno proprietari e dirigenti capaci di guidare i due club verso un futuro più efficace senza costringere i tifosi a sbalzi emotivi insopportabili con la continua speranza di accantonare le cose brutte dopo ogni partita. Non possiamo più continuare in questo modo. Servono scelte nuove, coraggiose ma anche solide su entrambe le panchine. Con un mercato che rafforza i punti deboli delle due squadre. Ma il novanta per cento del cambiamento dovrà arrivare dalla scelta giusta del nuovo allenatore. Questo non può essere sbagliato.
Paolo De Paola

 
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