I misteri di “Bella ciao”, cancellato, è uscito da due anni, dal 25 aprile – .

I misteri di “Bella ciao”, cancellato, è uscito da due anni, dal 25 aprile – .
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«Bella ciao» si perde nei meandri della burocrazia. Ma non solo. All’indomani delle polemiche per la mancata inclusione della canzone partigiana nella scaletta (poi restituita), le ragioni non sono state ancora chiarite quindi c’era il rischio che la canzone non venisse suonata durante la festa del 25 aprile dalla band

Ha riferito il fatto il vicepresidente dell’Anpi, Guido Cardello: «Al momento della partenza del corteo – ha ribadito – il responsabile della banda mi ha detto che non sarebbe stato effettuato perché aveva ricevuto un’ordinanza in tal senso dal Comune”.

Cardello ha poi chiesto chiarimenti al vicesindaco Stefania Morra, che ha rappresentato in piazza il Comune. «Mi ha spiegato che non ne sapeva nulla e ha detto alla band di eseguirlo».

Alla fine «Bella ciao» ha accompagnato il corteo del 25 aprile ad Asti. Va tutto bene? Non esattamente.

L’indagine sull’accaduto rivela una situazione kafkiana di lunga data.

La playlist delle canzoni che la banda doveva esibirsi è stata redatta, come ogni anno, presso l’Ufficio Eventi del Comune e della Prefettura.

Nella lista delle celebrazioni di quest’anno c’erano l’Inno di Mameli e la Canzone del Piave – che risale alla Grande Guerra e non c’entra niente con la Resistenza – ma mancava il brano «Bella Ciao»una canzone che simboleggia la Festa della Liberazione e l’Antifascismo.

Il motivo di questa scelta potrebbe essere ricondotto ad accordi verbali presi dagli uffici un anno fa, quando in occasione dei festeggiamenti si verificò un episodio simile.

Il 25 aprile 2023 il presidente dell’ANPI, Paolo Monticone, era ai giardini pubblici, alle prese con lo stesso problema: la band, per ragioni non rese note, non aveva “Bella ciao” nella scaletta.

Ma sono subito intervenuti il ​​presidente della banda cittadina, Paolo Tiengo, il sindaco Maurizio Rasero e l’Anpi. L’incidente, gestito con discrezione, si è chiuso in pochi minuti. Ma la scaletta è stata riproposta così come quest’anno.

Giovedì 25 aprile il presidente della banda Tiengo non era presente nei giardini da cui è partito il corteo e nessuno dei musicisti ha voluto assumersi la responsabilità di modificare il programma.

«Ero all’oscuro di tutto – dice Morra – evidentemente non c’è nessun problema da parte dell’amministrazione a giocare a “Bella ciao”». Poi aggiunge: «Cercheremo di capire cosa non ha funzionato per far sì che questa situazione non si ripeta mai più».

Anche il prefetto Claudio Ventrice ne era all’oscuro: «Nego categoricamente che sia stato dato l’ordine di non far suonare “Bella ciao” dai miei uffici».

«La banda cittadina – spiega Tiengo a bocca ferma – è un’associazione di volontariato apolitica. Suoniamo quello che ci dicono di suonare e il programma prevedeva l’esecuzione di “Fischia il vento” davanti al monumento ai caduti in piazza Primo Maggio e invece poi abbiamo suonato Bella ciao».

Nessuna preclusione, quindi, da parte della banda cittadina nei confronti della canzone simbolo di libertà.

 
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