Sono quasi 30mila le imprese agricole gestite da donne e giovani under 35 in Puglia, nonostante l’incertezza causata dai conflitti e il critico scenario internazionale, nuove generazioni green e innovative che hanno scelto di investire il proprio futuro nelle campagne dove portano innovazione, sostenibilità, competitività ed efficienza.
“Il sostegno è riservato alle microimprese e alle piccole e medie imprese che subentrano nella gestione di un’intera azienda agricola attiva da almeno due anni alla data di presentazione della domanda e che presentano progetti di sviluppo o consolidamento dell’azienda – spiega Coldiretti Puglia -. Essi devono essere amministrati e condotti da un giovane di età compresa tra i 18 ed i 41 anni (non compiuti alla data di presentazione della domanda) o da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di agricoltore diretto”.
Sono oltre 23mila le aziende agricole gestite da donne in Puglia che stanno rivoluzionando l’economia in senso innovativo sulla base di un rinnovato protagonismo femminile che va sostenuto con nuove misure di incentivi e premiazioni. Le aziende agricole ‘rosa’ danno un volto multifunzionale e innovativo con antichi mestieri rivisitati in chiave moderna, nell’agricoltura, silvicoltura e pesca in Puglia, dove cresce anche il numero degli agriturismi rosa (+3,7%), passando da 286 a 305 in Puglia, a dimostrazione di come le donne imprenditrici siano riuscite a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura. La loro presenza nelle campagne sta rivoluzionando il lavoro nei campi in cui riescono a spaziare dall’allevamento alla coltivazione, dalla floricoltura all’agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta. Ma il vero volano delle donne in agricoltura sono le attività sociali, dalla fattoria didattica agli agri-asili, ma anche attività importanti per l’inserimento delle donne meno fortunate, spesso vittime di violenze e abusi, nel mondo del lavoro.
Sul fronte dei giovani imprenditori, in Puglia il 15,3% del totale delle aziende agricole è biologico e il 23% è impiegato nelle stalle, con nuove idee green per garantire cibo ed energia alla Puglia contro la crisi innescata dalla guerra e dal blocco delle forniture di materie prime agricole materiali e il ricatto russo su gas e petrolio. Investire sui giovani significa investire sul futuro e sulla sovranità alimentare del Paese in un contesto dove, secondo un recente sondaggio, il 49,7% dei giovani capi azienda ha un diploma di scuola superiore e il 19,4% una laurea. Le giovani aziende agricole si distinguono per dimensione e soprattutto per il salto di qualità fatto in termini di digitalizzazione, innovazione e professionalità e hanno infatti una dimensione media di 18,3 ettari contro una media nazionale di 10,7 ettari, sottolinea la Coldiretti.
Il 12% delle giovani imprese dei campi svolge attività indotto che sono quindi di punta del modello di agricoltura multifunzionale con ricadute importanti sull’ambiente e sulla comunità, come nel caso della produzione di energie rinnovabili o dell’agricoltura sociale.
Coldiretti giovani e donne lancia un’ampia proposta per il consolidamento del settore attraverso formazione, semplificazione, strumenti flessibili per l’accesso al lavoro, incentivi per poter operare velocemente e promuovere investimenti in innovazione con un reale rilancio economico e sociale del territorio regionale. l’agricoltura, perché le emergenze degli ultimi anni hanno fatto emergere la consapevolezza che l’agricoltura è legata non solo alla tutela della salute e dell’ambiente, ma anche alla sicurezza degli approvvigionamenti per la popolazione e alla difesa della sovranità alimentare dei Paesi.
“La maggiore attrattiva del lavoro in campagna si riflette anche nelle scelte scolastiche, con il boom di iscrizioni di studenti agli istituti professionali di Agricoltura, Sviluppo rurale, Valorizzazione dei prodotti tipici e Gestione delle risorse forestali e montane a cui si aggiunge anche la specializzazione Agricoltura , Agroalimentare e Agroindustria degli istituti tecnici, in crescita del 17%” – conclude Coldiretti Puglia.
