Antonio Gengaro lo è il candidato del Partito Democratico senza se e senza ma, dubitare di ciò è insensato perché non avrebbe senso il contrario. Il percorso che ha portato alla sua scelta non è stato semplice e capisco che possa generare dubbi o incertezze ma una riflessione intelligente e attenta non può portare alle conclusioni complottistiche che alcune letture interessate suggeriscono in questi giorni.
Abbiamo lavorato duro per superare le incomprensioni e qualche malumore ma il travaglio non è stato così doloroso come vogliamo descriverlo e, soprattutto, si è concluso nel migliore dei modi.
La risposta migliore sarà la lista che presenterà il Pd e che vedrà candidati rappresentanti profili delle professioni, del commercio, dell’imprenditorialità, dell’artigianato e del mondo giovanile. Una squadra che avrà anche il vantaggio di rappresentare tutte le diverse zone della città e soprattutto saprà rappresentarla e interpretarne esigenze e aspettative.
Il Pd non si tira certo indietro, in un momento di grande difficoltà per la cittàper tutto quello che sta accadendo e che è già accaduto, e che il nostro partito non ha esitato a denunciare ad una comunità in parte distratta, in parte collusa e in gran parte disinteressata. Non rinuncerà a risvegliare il senso civico, la passione e il dovere di ogni cittadino prendersi cura della propria comunità nella propria città.
In questo sono certo che Antonio Gengaro saprà risvegliare questo sopito sentimento di appartenenza, saprà certamente come incarnano quella speranza di rinascita e di riscatto che vive in ogni Avellino e lo farà con quella passione e quella “garra” che conosciamo e apprezziamo da tanti anni. Sarà molto faticoso e impegnativo rimarginare le ferite inferte a questa città, ma occorre superare questo clima di perenne conflitto che ha caratterizzato la vita pubblica negli ultimi cinque anni.
La città oggi ha bisogno di progetti, di idee, per recuperare una speranza e riconquistare un orizzonte. Il clima di continua caccia alle streghe non aiuta e tanto meno aiuterà la divisione in buoni e cattivi, puri e impuri, nessuno merita il marchio dell’infamia, tanto meno però a nessuno è consentito arrogarsi il potere di mettere questi marchi.
Proviamo a recuperare il senso della politica, proviamo a riprendere il filo del dialogo, del confronto e, proviamo a mettere insieme idee e proposte, soprattutto proviamo a riscoprire il senso di comunità e torniamo ad essere operosi e concreti come lo erano i nostri padri.
* Segretario provinciale PD Avellino
