Bilancio regionale, M5S “Bilancio lacrime e sangue con due luci su edilizia popolare e liste d’attesa” – .

Bilancio regionale, M5S “Bilancio lacrime e sangue con due luci su edilizia popolare e liste d’attesa” – .
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CAMPOBASSO – Il Bilancio approvato ieri dal Consiglio regionale secondo il Movimento Cinque Stelle è un Bilancio senz’anima in cui il Movimento Cinque Stelle avrebbe acceso due luci sull’edilizia popolare e sulle liste d’attesa.

«La situazione contabile della Regione – sottolineano il gruppo M5S a Palazzo D’Aimmo – ci impedisce di ridare speranza al Molise: è una constatazione amara ma doverosa, dopo aver affrontato la seduta di bilancio.

Nel buio di un esercizio senza anima e senza visione, possiamo però essere orgogliosi di aver acceso due luci: la prima, che mira a rendere più trasparente ed efficiente la gestione dei bandi per l’assegnazione degli alloggi pubblici, così da consentire chi ha bisogno di una casa può avere risposte in tempi certi, senza che nessuno lo scavalchi. Il secondo, sulla necessità di abbattere le liste d’attesa nel nostro sistema sanitario pubblico. Con un altro emendamento approvato all’unanimità abbiamo espresso un concetto semplice. Se le liste d’attesa pubbliche sono troppo lunghe, non deve essere possibile svolgere attività retribuite in ospedale. Una norma che, tra l’altro, dà attuazione a quanto già stabilito a livello nazionale.

Allo stesso tempo, non è possibile non notare la situazione generale del sistema Molise tra imprese che diminuiscono e comuni che si spopolano. Di fronte a questo quadro, il centrodestra ha dimostrato ancora una volta di non sapere in che direzione andare. E questo nonostante i fondi del Pnrr, nonostante le risorse fornite sia dai trasferimenti statali che da quelli europei. Parliamo di 446 milioni di euro provenienti dal Fondo di sviluppo e coesione e di 402 milioni legati ai fondi strutturali, in particolare dal FESR e dal FSE.

Insomma, i soldi ci sono, ma il Molise non sa come spenderli.

Nel Documento di Economia e Finanza Regionale (Defr), il principale documento di programmazione, mancano le soluzioni, mancano le riforme strutturali di cui questa regione ha bisogno. Mancano risposte su infrastrutture, turismo, questioni sociali, ma anche su edilizia residenziale, rigenerazione urbana, politiche industriali o patrimonio regionale. E, soprattutto, mancano risposte ai problemi sanitari: nulla per riorganizzare il sistema ospedaliero, né per affrontare la carenza di medici. Nessuna risposta per potenziare il 118, mentre a fronte di 16 stazioni, in Molise oggi solo 5 hanno un medico a bordo.

In definitiva il Defr non ha alcun impatto né sul presente né sul futuro del Molise, anzi ancora una volta la politica chiede ai molisani di pagare per una macchina sempre più insostenibile e lo fa aumentando tasse e dazi.

Inoltre, il ritardo nella discussione sul Bilancio e il rischio di un’altra bocciatura da parte della Corte dei Conti impediscono la pianificazione e impediscono anche all’opposizione di svolgere il proprio compito. Eppure ci sono soluzioni. Per esempio, per cominciare a ridurre il debito la Regione potrebbe invertire la rotta sui prodotti finanziari derivati: il Molise nel tempo ha accumulato oltre 317 milioni di residui legati a questi bond, e non ha fatto nulla per ridurli.

Eppure ci sono altre situazioni simili in cui alcuni enti – attraverso il ricorso ai giudici – hanno aperto alla possibilità di tagliare i tassi e risparmiare decine, centinaia di milioni di euro. Anche la Regione Molise avrebbe il dovere di farlo, perché è anche a causa di questi debiti, infatti, che oggi la pressione fiscale è alle stelle, tra le più alte d’Italia.

Insomma, siamo di fronte ad una situazione contabile drammatica, confermata dal parere negativo del Collegio dei Sindaci sulle previsioni di bilancio, che solleva non pochi dubbi sul mantenimento della validità del piano di deficit concordato con il Governo: in parole povere , basti pensare che se la Regione Molise fosse un’azienda privata, oggi sarebbe in procedura fallimentare.

Per tutti questi motivi non potevamo che votare contro. Ma un motivo su tutti: perché altrimenti avremmo autorizzato una spesa sanitaria complessiva per l’anno 2024 pari a circa l’80 per cento del totale delle risorse prelevate dal bilancio regionale per garantire servizi sanitari oggi non adeguati ai livelli minimi essenziali . Continuiamo quindi a sopravvivere in un passato perenne: questa è la verità. E non c’è traccia, nemmeno questa volta, del tanto decantato ‘Decreto Molise’ sbandierato dai parlamentari Lorenzo Cesa e Claudio Lotito.

Spesso in questi giorni ci è stato detto che la colpa è di “chi c’era prima”. Ed è impossibile dimenticare che, nella maggior parte dei casi, quelli che c’erano “prima” sono quelli che ci sono ancora oggi. Anche per questo le prospettive del Molise sono negative, ma anche per questo continuiamo a lavorare ogni giorno per invertire la tendenza.

Nel buio più totale dell’ennesimo bilancio di sangue e lacrime, abbiamo portato a casa due risultati che, seppur cambieranno leggermente lo scenario, permetteranno ai molisani di avere risposte su temi importanti come l’edilizia pubblica e i servizi sanitari. Una magra consolazione, ma dai banchi dell’opposizione sinceramente non potevamo fare di più. Anche noi stiamo pagando scelte elettorali che di fatto hanno consegnato questa terra nelle mani di una classe politica e dirigente che persevera nelle scelte sbagliate. L’approvazione del bilancio, alla quale abbiamo detto no, è solo l’ultima in ordine di tempo”.

 
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