Cesena Il lavoro paga. Anche senza fiato – .

Cesena Il lavoro paga. Anche senza fiato – .
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“Non ho mai lavorato così duramente. Non ero abituato a carichi di lavoro così pesanti.”

Era il mese di agosto quando in un’intervista Luigi Silvestri pronunciò queste parole riferendosi alla preparazione che stava portando avanti, la sua prima in bianconero visto che la stagione precedente era arrivato a gennaio dal Siena. Quando però si dice che il lavoro paga.

Quella preparazione evidentemente così robusta è servita a far sì che Cavalluccio arrivasse a fine stagione con tanta birra nelle gambe e, soprattutto, senza aver mai avuto cali fisici durante tutto il campionato e senza essersi mai lasciato sopraffare atleticamente dagli avversari. .

Un menù di lavoro dosato dal preparatore atletico Andrea Nocera che, nel stilare il programma, ha sicuramente tenuto conto non solo del materiale umano a disposizione, ma anche del fatto che il Cesena aveva come obiettivo la promozione diretta e per questo era necessaria la continuità di rendimento. motivo condizione essenziale.

Lo svantaggio può essere una partenza con il freno a mano tirato a causa dei muscoli compressi dal troppo lavoro e più il giocatore ha una struttura importante più questo problema può accentuarsi.

La sconfitta ad Olbia alla prima giornata può essere letta anche in questa luce, non è un caso che Giuseppe Prestia sia stato tra i bianconeri più in difficoltà, uno che, durante tutto il campionato, non ha mai ceduto a nessuno.

Se la preparazione è efficace lo si vede anche dal punto di vista degli infortuni. E anche qui Cesena ha vissuto un anno quasi da record. Pochissimi, infatti, i problemi muscolari che hanno privato Domenico Toscano di giocatori importanti. A parte la lunga assenza, 4 mesi, di Andrea Ciofi per intervento chirurgico all’addome, gli infortuni più significativi sono stati gli stiramenti di Corazza e De Rose, entrambi fuori per quattro giorni, e quello di Saber che lo ha costretto anche lui a stare fermo per 4 partite da titolare. tribuna, ma in mezzo c’è stato un ritorno a Carrara forse troppo frettoloso. Poi ancora Ogunseye e Varone fuori per tre partite per stiramenti vari e Piacentini che invece ha accusato problemi alla coscia dopo l’esordio ad Olbia ed è stato fuori tutto il mese di settembre. Per l’ex modenese poi, altro stop in quest’ultima parte di campionato a partite ormai concluse.

Anche per i giovani Pieraccini e Shpendi qualche problema c’è stato nel corso della stagione, ma tutto è stato trascurabile. Un plauso va quindi rivolto a chi ha definito la strategia di allenamento alla quale bisogna doverosamente aggiungere lo staff di massaggiatori e fisioterapisti che hanno contribuito a mantenere i muscoli tonici ed efficienti.

 
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