Rispondendo alle domande della giornalista e scrittrice Loredana Lipperini, l’attore e narratore teatrale si è raccontato al pubblico del teatro Cavallerizza. Il futuro del pianeta, un pianeta in perenne squilibrio, è il tema centrale negli ultimi progetti di Paolini
REGGIO EMILIA – “Il 25 aprile è la messa degli antifascisti, non tutti vanno a quella messa, ma penso che l’antifascismo sia qualcosa che ti porti dentro, che tu vada in chiesa oppure no”. Le modalità con cui vivere l’anniversario della Liberazione. L’antifascismo come elemento nel DNA di chi ha permesso all’Italia di essere democratica. È il preambolo alla base di “La Fabbrica del Mondo”, programma televisivo e ora lo vediamo Marco Paolini sta andando in tournée. Rispondendo alle domande della giornalista e scrittrice Loredana Lipperini, l’attore e narratore teatrale si è raccontato al pubblico del teatro Cavallerizza.
L’evento era uno dei tanti previsti dal programma delle giornate inaugurali della Fotografia Europea. Il futuro del pianeta, un pianeta in perenne squilibrio, è il tema centrale negli ultimi progetti di Paolini. Il rapporto tra l’uomo e la natura è il filo conduttore anche dell’edizione 2024 del Festival. Un rapporto indagato dal fotografo Helen Sear prestando attenzione all’evoluzione in particolare degli alberi e dei paesaggi boschivi, come ha spiegato durante uno dei convegni che si sono svolti nell’auditorium dei Chiostri di San Pietro.
L’insegnante di inglese Tim Clarkche per il quarto anno consecutivo è uno dei direttori artistici di Fotografia Europea, non nasconde la sua soddisfazione per il riscontro di pubblico finora ottenuto.
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