Mostre interessanti e atmosfera rilassante al MA*GA di Gallarate – .

Un piacevole pomeriggio al Museo MA.GA di Gallarate, a due passi dall’aeroporto di Malpensa e a 20 minuti da Milano. Tra progetti di arte contemporanea, mostre di artisti storici, spazi relax e una biblioteca con sala lettura

Fino al 16 giugno Alfabeto contemporaneo. La voce degli artisti è in mostra – attingendo ad opere della collezione permanente – al MA*GA di Gallarate (Va), con un progetto realizzato in collaborazione con Sky Arte e STORYVILLE, a cura di Alessandro Castiglioni ed Emma Zanella, in onda su SkyArte da ieri, sabato 27 Aprile fino a sabato 4 maggio alle 21.05, anche in streaming su NOW o sulla pagina arte.sky.tv.

L’obiettivo è raccontare l’arte contemporanea in otto parole chiave, ciascuna scelta da una delle opere della collezione permanente del museo: Soglia, Città, Geografia, Economia, Labirinto, Archeologia, Parola E Leggero, e in questo gli artisti locali hanno saputo valorizzare sia l’ambiente nella sua autenticità sia afflitto dai problemi del secolo dell’industria.

L’Arno è un torrente molto inquinato; la qualità delle acque venne giudicata pessima fino al 2000 circa.

A Gallarate, invece, la presenza di gallinelle d’acqua, rane e pesci testimonia una migliore qualità delle acque. Non è però da sottovalutare il problema degli scarichi abusivi, a volte evidente: nel gennaio 2013 l’Arnetta è diventata grigia nella zona nord di Gallarate proprio a causa degli scarichi abusivi.

Luca Bertolo ha osservato alcuni aspetti microscopici dell’ecosistema cittadino, raccogliendo frammenti di materiali di scarto, reperti organici, foglie e conchiglie lungo il letto del torrente Arno. Questi risibili ritagli diventano soggetti di una serie di disegni raffinati ed evocativi.

Luca Bertolo, 2016 – Tecnica: Disegno, Materiale: Matite colorate su carta, Misure: 16 elementi, 28×20 cm

Questo fiume è una caratteristica della città, e come tale è rimasto vivo nella memoria di tutti i cittadini, molti dei quali sono stati coinvolti in un progetto che li ha portati a trovare nella locale casa di riposo, rispolverando il ricordo di alcuni anziani affetti da Alzheimer, che con difficoltà e parole raffazzonate ha descritto i ricordi più vividi delle avventure sull’Arnetta.

L’opera è composta da brevi testi, frutto di una rielaborazione operata da Cesare Pietroiusti a partire da una serie di registrazioni raccolte presso le Residenze Sanitarie Assistenziali di Gallarate, poi dattiloscritte su carta ingiallita, per evocare la difficoltà nel riportare in superficie questi ricordi e la loro fragile inconsistenza consumata dal tempo.

(ININTERROTTO) FLUSSI DI PAROLE Cesare Pietroiusti 2016 Tecnica Installazione Materiali Carta e inchiostro.jpeg

Nel 2016, un gruppo di studenti del liceo artistico ha deciso di amplificare il lavoro di Pietroiusti trascrivendo con il gesso le frasi delle storie raccontate per le strade di Gallarate, mantenendo alta la memoria e lasciando spazio al vuoto di una memoria instabile e destinata a essere cancellata.

VISUALIZZAZIONE PRIVATA Ettore Favini 2016 Tecnica di installazione Materiale Vetro, LED, legno, pelle.jpeg

Private View è un progetto nato per avviare un processo di scoperta, conoscenza e visione del paesaggio naturale in relazione a quello urbanizzato, un dialogo tra il torrente Arno (piccolo corso d’acqua cittadino) e Gallarate. Ha infatti ideato un percorso lungo il torrente, il tratto cittadino del corso del fiume, che costituisce l’ipotesi di una passeggiata fruibile attraverso una mappa e una serie di sedili portatili, ritirabili gratuitamente presso il MA *Biglietteria Museo GA.
Con una mappa e degli sgabelli, il pubblico può viaggiare lungo il fiume, scoprire le visioni e le prospettive evidenziate dall’artista e aggiungere le proprie personali Private Views da consegnare insieme alle sessioni.

UN PAESAGGIO LONTANO Massimo Bartolini 2009 Tecnica Installazione Materiali Acciaio e ferro

Massimo Bartolini interviene invece – come afferma Laura Cherubini – “nascondendo e sublimando gli sforzi di progettazione e preparazione”. Rende il classico simbolo di un confine, il cancello d’ingresso, leggero e tendente all’infinito. Bartolini riesce davvero a sublimare quella che può essere considerata una barriera, finché i cancelli non si aprono e l’installazione stessa lascia il posto ai visitatori, permettendo allo sguardo di spaziare sulla linea architettonica del museo e sul paesaggio circostante, dove le piante di pioppi e i primi sculture, tra cui un delicato Munari.

Bruno Munari, Quadrato tridimensionale. Variazione Prima, 1985

Una mostra imperdibile è la personale di Davide Maria Coltro (Verona, 1967; vive tra Milano e il Lago Maggiore) dal titolo Astrazione dei mediaprevista fino al 1° settembre 2024, rientra nelle attività di Museo nell’era digitale passataricerca promossa dal MA*GA e dal Ministero dei Beni Culturali per l’arte digitale.

La mostra presenta sorprendenti installazioni in cui il linguaggio mediale tra pixel e bit è lasciato danzare armoniosamente in strutture separate ma comunicanti, come mosso dalla stessa “forza d’onda” che sembra una, ma è la combinazione della contaminazione di tecniche digitali e artistico.

IL Dipinti multimediali sono caratterizzati da un flusso generativo astratto in costante mutamento ideato (e rielaborato) dall’artista a distanza, creando una pittura “oltre la materia”, cioè elettronica.

Davide Maria Coltro – Inter mirifica 2.0, 2022 Modulo multimediale serie MD-System19 Hardware e software progettati dall’artista 16 1/10 × 13 × 5 9/10 in | 41×33×15 cm – Cornice inclusa

Ad arricchire di storia e tradizione troviamo poi le nuove acquisizioni diArchivio, dal Biblioteca e di alcune opere Di Vittorio Tavernari, uno dei più significativi scultori italiani e locali. La mostra è intitolata Vorrei scolpire l’universo e presenta una raccolta di documenti e corrispondenza dell’artista, e tele inaspettate dal forte fascino spirituale, che senza dubbio completano il suo lavoro di artista visivo contemporaneo.

Usciti dal MA*GA potete recarvi in ​​Piazza della Libertà, dove La fontana dei mestieri” di Vittorio Tavernari, realizzata nel 1955, è una delle opere che più caratterizzano il centro storico di Gallarate.

Inizialmente destinato a regolamentare il traffico automobilistico, è divenuto nel tempo l’immagine artistica dell’operosità gallaratese.

Una giornata imperdibile per ricordare tutti gli artisti locali che hanno saputo valorizzare il loro luogo d’origine, a due passi dal torrente Arno. Godetevi la vostra visita!

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