Farò ricorso contro la mia destituzione da consigliere – .

Farò ricorso contro la mia destituzione da consigliere – .
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Sarà l’arrivo imminente dell’estate, sarà quello che sarà ma Isernia con i suoi balletti politici è ormai diventato il tormentone più gettonato. Scalando le classifiche e piazzandosi ai vertici dell’Hit molisana, Isernia e l’intera regione ascoltano musica sublime per le orecchie di politologi, cittadini, militanti che, non dandosi pace nel non capire cosa sta realmente accadendo, dilapidano tanti soldi euro per ascoltare e riascoltare la musica che proviene costantemente Palazzo della Città. Nell’estasi delle note a Wagner, che spezzano la fisica dei numeri inceppandosi nel momento più alto della composizione, lo sgomento è tale che comprendendo la trama e le mosse condizionanti dei concertisti, l’anamnesi della melodia diventa cupa e non più dolce. Innanzitutto la sfiducia nei confronti Francesca Scarabeo poi quello a confronto, arricchito da applausi, di Domenico Di Baggiola sfiducia tecnica del consigliere Claudio Falcioneil rimpasto in consiglio dettato da motivazioni mai addotte, l’uscita dalla maggioranza dell’ex consigliere del Movimento 5 Stelle, Elvira Barone e miriadi di provvedimenti adottati, sono l’indice di un malcontento, non solo politico, che si sta ripercuotendo sullo stato d’animo di tutti i cittadini del capoluogo di provincia, importante centro di cultura – non solo del merletto, dell’agricoltura, delle bellezze architettoniche o del lavoro a pagamento concerti di musica leggera, come avviene da oggi per l’uso dei bagni pubblici dei belli”Sernja d Cap aball”. La storia lo colloca al centro del bacino del Mediterraneo e, al di là della rappresentazione puramente fantasiosa che vede arrivare a Isernia il Papa del gran rifiuto, Celestino IVcome chiaramente affermato da storici e studiosi compresi Mauro Gioielli, Franco Valente e non solo, mai smentita con documenti che qualcuno si ostina a dire esistenti ma di cui nemmeno l’archivio vaticano vede traccia, Isernia non può certo subire e continuare a subire le gesta di una politica lontana dalla gente e troppo, sempre troppo molto vicino allo scettro del potere. Troppo tempo è passato dai tempi della Isernia gladiatoria, che divenendo provincia proclamò la forza di un territorio che, se concertato da un maestro d’eccezione, avrebbe certamente suonato note gioiose e piene di gloria eterna.

Troppo tempo è passato e nessuna tregua sarà mai concessa allo sconforto. Occorre il pungolo giusto affinché la gente possa sperare ancora una volta di essere il vero motore di una politica giusta e buona. Intanto a Palazzo San Francesco si prevede un altro probabile colpo di scena nel caso dell’ex consigliere Di Baggio valutate di ricorrere al TAR per il vostro licenziamento immediato, la gente esce sempre meno di casa, i corsi e le ville sono sempre meno frequentati da quel chiacchiericcio che rimanda ogni argomento, prima al calcio e poi alla politica, che non soddisfano entrambi i palati le più raffinate, come recentemente il tennis ha dimostrato, possono succedere. Gli avvocati di Di Baggio ipotizzano un contraccolpo da far girare la testa a chiunque e soprattutto al Sindaco e al suo giovane agguerrito vice che hanno compiuto i fatti Obamanico e della luce accecante del Volt, ha perso traccia e significato politico. Si spera dimostrerebbe l’esultanza di un PD abituato alla dormienza cittadina dettata dall’assessore D’Achilledalla scarsa verve dei leader locali e soprattutto da una linea politica che sembra coincidere con “il cavallo vive mentre l’erba cresce”. A Termoli e Campobasso tutti guardano lontano, affilando l’arma di strategie che vedono il centrosinistra sempre più invischiato nei litigi e sempre meno libero di battere la destra, che in questo momento sonnecchia verso la vittoria che gli fa sorridere al voto e sorridere agli elettori. La sentenza del Consiglio di Stato, l 2071 del 28 febbraio 2023in merito ai provvedimenti di revoca dei consiglieri che stabilisce inconfutabilmente che: “gli atti di nomina e revoca dei consiglieri comunali non rientrano solo nella categoria degli atti politici” ma mantengono anche la natura di “atti amministrativi”, pur essendo contraddistinti da ampia discrezionalità e per questo motivo, sono soggetti a sindacato giurisdizionale e quindi all’assenza di una motivazione non aderente alla situazione di fatto, accertata in sede dibattimentale, o ad un ipotetico eccesso di potere, dal punto di vista della l’illogicità o l’irragionevolezza del provvedimento impugnato, potrebbe portare all’illegittimità della delibera di revoca dell’assessore ed aprire scenari profetizzati. Isernia e tutto il Molise meritano una linea di condotta da parte dei politici profetica e non autolesionista. I danni provocati dalla politica sono sotto gli occhi di tutti e chi ha acceso i riflettori sullo scempio in cui si trova oggi il Molise non può spegnere le luci e fermarsi connivente alla fermata dell’autobus che presto sarà costretto a non fermarsi più in Molise. La ragion d’essere è la soddisfazione di essere al servizio e di non farsi servire piatti freddi e difficilmente digeribili. Da tempo ormai tutti i cittadini soffrono di mal di pancia e questo potrebbe aumentare notevolmente il peso dell’utilizzo dei servizi igienici. Ciò andrebbe evitato in nome del risparmio e del decoro della splendida aria che il Molise infonde nelle narici di tutti noi.

di Maurizio VARRIANO

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