“Troppi pannelli e pale eoliche” – .

“Troppi pannelli e pale eoliche” – .
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Parte da Torino la mobilitazione a favore del nucleare. Il G7 su clima ed energia si apre con una dichiarazione congiunta degli industriali che, in Europa, si occupano dell’intera filiera produttiva dell’energia nucleare. E chiedono “politiche coerenti a lungo termine per consentire l’estensione della vita operativa dei reattori esistenti e facilitare la costruzione di nuovi”.

Focus dell’evento è Stefano Buono, che ha scelto un edificio in via Fanti per la nuova sede di NewCleosempre più in espansione: ospiterà duecento persone che lavorano per la startup che promette la costruzione di mini reattori puliti. Evento organizzato alla Nuovala Lavazza, mentre all’Unione Industriali si sono dati appuntamento gli imprenditori B7 guidati da Emma Marcegaglia. L’obiettivo è sottolineare che pubblico e privato devono essere partner per superare le sfide che le transizioni energetiche e ambientali impongono.

Decarbonizzazioneun tema su cui il governo italiano sta già lavorando, dichiarandosi pronto a dire addio al carbone, “la fonte fossile che genera più emissioni di gas serra” sostiene il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin che sottolinea la necessità di chiudere “a partire da domani le centrali di Civitavecchia e di Brindisi”. E poi apre alla “nuova energia nucleare”, come “parte del mix per dare quella continuità che le rinnovabili non riescono a dare”. Il ministro, e in generale il governo di Giorgia Meloni, non ha mai nascosto la volontà di tornare al nucleare “pulito”, la quarta generazione. Lo stesso Pichetto annuncia l’adesione del ministero all’Alleanza industriale europea sugli SMR, piccoli reattori modulari, «per confermare il sostegno del sistema Paese e dare un segnale concreto di interesse per lo sviluppo di nuove tecnologie d’avanguardia». Anche perché, – sostiene il ministro – “non possiamo pensare di riempire il Paese di pannelli fotovoltaici e di pale eoliche ovunque” perché c’è un paesaggio da difendere.

Un’idea che rafforza anche la viceministra all’Ambiente e alla sicurezza energetica, Vannia Gava: «Occorre superare l’ideologia con un’agenda rinnovata, in cui la competitività del settore torni ad essere la priorità».

Renato Mazzoncini (A2A) sottolinea come in un mercato che «è diventato sovradimensionato con le rinnovabili, dobbiamo garantire che eventuali nuovi investimenti, compreso il nucleare, non si cannibalizzino a vicenda». Per Nicola Monti (Edison) «con le nuove tecnologie che avanzano, con i mini reattori di nuova generazione è necessario costruire una piattaforma tecnologica comune, che abbia le giuste economie di scala». Mentre Nicola Lanzetta (Enel) sottolinea che “potrebbe essere uno degli strumenti che ci permetterà di completare la transizione energetica”.

«La competitività delle industrie deve essere una preoccupazione collettiva del G7”, ricorda Marcegaglia. Sulle sfide della transizione verde, il presidente pone 8 punti di analisi, dalle politiche industriali condivise in Europa, al contenimento dei prezzi dell’energia, dal sostegno alla ricerca “senza ideologia” all’esigenza di neutralità tecnologica, al tema della finanza strumenti.

Elementi ricordati anche dal presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gayche conclude: «Noi sosteniamo la neutralità tecnologica, perché permette alle imprese di poter competere, oltre che di poter investire in traiettorie di sviluppo».

 
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