San Sigismondo, apertura straordinaria il 1 maggio – .

San Sigismondo, apertura straordinaria il 1 maggio – .
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Mercoledì 1 maggio 2024dalle 9:00 alle 10:30 e dalle 14:00 alle 17:30 è possibile visitare il complesso di San Sigismondo nella sua interezzacon accesso straordinario alle cappelle laterali, al presbiterio, al chiostro e al refettorio normalmente non accessibili.

Le visite, organizzate daAssociazione Amici del Monastero, avrà una durata di circa 45 minuti con partenze ogni 15 minuti e senza necessità di prenotazione. Si tratta di un evento gratuito ma con la possibilità di lasciare un’offerta per sostenere le attività di mantenimento della chiesa e del monastero domenicano. Per chi lo desidera, sarà possibile assistere anche alle celebrazioni liturgiche della comunità monastica: Messa alle 11 e Vespri alle 18.

È unUn’occasione importante per ammirare da vicino alcuni capolavori del Manierismo cremonesema anche ciò che è notevole e inaccessibile Ultima Cena di Tommaso Alenicostruito nel 1508 e conservato nel refettorio del monastero.

L’opera si ispira al brano del Vangelo di Giovanni in cui Cristo, incalzato dalle domande dei discepoli, rivelò il suo traditore dicendo: “È lui per il quale intingerò il boccone e glielo darò” e, puntualmente , Aleni lo ritrae mentre afferra il boccone con le dita della mano sinistra. L’l’affresco di San Sigismondo è uno dei capolavori del pittore e documenta la cultura figurativa cremonese del primo decennio del Cinquecento come alternativa alle proposte più strutturate e moderne di Boccaccio Boccaccino, ispiratore dell’Aleni e prima scelta della committenza cittadina.

Oltre ai capolavori del manierismo cremonese, il complesso di San Sigismondo permette anche di apprezzarne alcuni capolavori del tardo Barocco, tra cui spiccano gli interventi di Robert de Longe. L’esordio dell’artista fiammingo in città coincise con il cantiere artistico di San Sigismondo, che lo vide impegnato inizialmente nella decorazione della cappella dedicata a Santa Teresa d’Avila a partire dal 1673, come suggerisce la presenza dello stemma di Desiderio Ambrogini, abate di San Sigismondo dal 1673 al 1698, dipinse tra le volute di foglie d’acanto che decorano le lesene.

Verso la fine del secolo, il interventi nelle cappelle di San Filippo Neridell’Angelo Custode e sulla controfacciata della chiesa, con le raffigurazioni della Fama e della Giustizia che incorniciano lo stemma di Carlo II d’Asburgo, l’ultimo degli Asburgo spagnoli morto nel 1700.

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