Apprendistato in stagione per gli studenti delle scuole superiori, una vittoria per i giovani? Sarebbe meglio parlare di vittoria delle imprese – .

Su pressione dei datori di lavoro, la Regione Emilia-Romagna ha ottenuto dal Ministero del Lavoro (attraverso l’interpretazione di una circolare dell’ITL) l’autorizzazione ad applicare la forma contrattuale dell’apprendistato di primo livello anche ai minori frequentanti le scuole superiori, per settori diversi da quelli dell’istruzione sentiero.

La proroga riguarda il settore del turismo nell’ambito della stagione estiva in Riviera.

È opportuno ricordare che la forma di apprendistato (per la qualifica professionale e il diploma) prevede una retribuzione sensibilmente ridotta pari al 50% al primo e al secondo anno, al 65% al ​​terzo, fino ad un massimo del 70% al quarto anno. che vale solo se il contratto supera i 36 mesi, questo secondo il CCNL Fipe-Esercizi Pubblici, uno dei contratti più applicati nel settore, e una quota di ore non retribuite da prestare presso l’ente formativo e l’azienda (quest’ultima pagato nella misura del 10%).

Il contratto di apprendistato di primo livello è rinnovabile fino a 48 mesi dalla prima assunzione, realisticamente in stagione può essere prolungato per quattro anni, con quattro stagioni consecutive e una retribuzione sensibilmente ridotta. Da segnalare anche le importanti agevolazioni fiscali per le aziende che assumono con questa formula; in ogni caso potrebbero essere stipulati contratti a tempo determinato e indeterminato per i maggiori di 16 anni senza ricorrere alla formula dell’apprendistato.

In vista della stagione estiva, ecco l’ennesimo regalo alle imprese, nascosto dietro la solita retorica che conosciamo bene sulla scarsa voglia di rimboccarsi le maniche da parte dei giovanissimi. Una retorica fatta di esperienze illusorie da sfruttare negli anni successivi con qualche soldo da guadagnare per sbizzarrirsi e sperimentare la vita fuori dalla scuola, che sappiamo non è altro che la prima esperienza di sfruttamento e di lavoro sottopagato per tanti giovani persone. Parliamo infatti di un settore afflitto da salari bassi e, come ricordano i resoconti annuali dell’ITL, da tassi di irregolarità vicini all’80% (sul campione delle aziende controllate), dove le aziende non applicano nemmeno il CCNL, anch’essi scaduti e fermi da anni sul lato retributivo.

Ci piacerebbe sentire la risposta dei tanti studenti alle parole della consigliera regionale Pd Nadia Rossi, che parla di “una vittoria dei giovani” e di un approccio “mondo del lavoro sicuro e tutelato”. Vista l’evidenza esprimiamo più di un dubbio e preferiamo parlare di consueta vittoria delle aziende.

USBEmilia Romagna

USB gergo emiliano-romagnolo

 
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