CREMONA – Nel 2017 una banda di ladri di “oro rosso” imperversava in città e provincia. Nella notte tra il 22 e il 23 luglio, in via Castelleone, sono stati mozzati i tralicci della media tensione e rubati 400 metri di cavi di rame. E sempre in città, nella notte tra il 23 e il 24 novembre, un altro furto: 220 metri di cavi di rame (circa 1.200 chilogrammi) e 6.200 euro di danni all’Enel.
Nell’elenco delle razzie d’oro rosso c’è la rapina compiuta a Castelleone, in zona Coste, nella notte tra il 17 e il 18 luglio: dopo aver reciso i tralicci della media tensione e disattivato l’interruttore generale della linea ‘San Latino’, Sono stati rubati 200 metri di cavi; 3.700 euro di danni all’Enel.
Non solo rame. Sette anni fa finirono nel ‘cestino’ della cosca anche alcuni jeans sottratti all’Unison di Pizzighettone (il 20 luglio) e due veicoli: uno rubato da un’azienda di Casanova del Morbasco (nella notte tra il 22 e il 23 luglio), l’altro da una carrozzeria nel lodigiano, a Zelo Buon Persico (nella notte tra il 20 e il 23 luglio) e il 13 agosto). A processo c’è un rumeno, 43 anni, allora domiciliato a Caselle Lurani, (Lodi), latitante (è assistito dall’avvocato Cristina Pugnoli). Dovrà rispondere di furti aggravati in collaborazione con un minorenne all’epoca dei fatti, e con altri due connazionali, le cui posizioni sono state cancellate. Le denunce dell’Enel sono state acquisite negli atti del dibattimento. Ieri hanno testimoniato le vittime dei furti avvenuti a Pizzighettone e Zelo Buon Persico.
L’ex dipendente della Unison, responsabile della logistica sette anni fa, ha detto di aver notato il furto la mattina. «Appena entrata – ha spiegato – ho visto la porta aperta e il vetro completamente rotto: la cassa era aperta, i vestiti sparsi: ricordo questa scena soprattutto per via dei vetri per terra». Dalla cassa sono spariti 290 euro. Mancavano all’appello anche 5 paia di jeans rubati nella parte del magazzino adibita a negozio in vendita sabato mattina, con una vetrina “rotta” che dava sulla strada. Da uno dei furgoni adibiti alle consegne ai negozi erano stati rubati un navigatore, un caricabatteria e un paio di occhiali da sole, mentre all’altro era stata rubata una chiave.
Il titolare della carrozzeria Zelo Buon Persico spiega: «La carrozzeria ha due cancelli, quello più grande era stato sfondato, la vetrina era scardinata: sono stati rubati 4 personal computer, soldi dai distributori automatici di bevande, pneumatici, attrezzi di carrozzeria, una Renault Megane.».
Come siamo arrivati all’imputato fuggitivo? Negli atti dell’indagine condotta dai Carabinieri ci sono intercettazioni telefoniche. Su richiesta dell’avvocato Pugnoli, all’udienza dell’8 settembre il perito sarà chiamato a trascriverli.