Lecce, vuole vedere la nonna morta e sfonda la porta dell’obitorio – .

Lecce, vuole vedere la nonna morta e sfonda la porta dell’obitorio – .
Lecce, vuole vedere la nonna morta e sfonda la porta dell’obitorio – .

LECCE – La nonna dice addio alla vita e il nipote disperato forza la porta dell’obitorio per vederla. È successo venerdì notte e a dare l’allarme è stato l’impresario di pompe funebri di turno che in mattinata ha trovato la porta sfondata.

Le riprese delle telecamere sono state immediatamente visionate per identificare l’autore o gli autori del gesto dopo aver accertato che non erano stati arrecati altri danni alla struttura.

L’ipotesi immediata era quella di un atto vandalico, o di un’irruzione di ladri intenzionati a sottrarre eventuali oggetti di valore dai corpi, ma non sono serviti particolari accertamenti per dare nome e cognome all’autore del gesto, che ha creato sgomento. tra il personale, poiché svolto in un luogo che deve suscitare un senso di sacralità e rispetto.

Circa tre ore dopo la scoperta del danno alla porta dell’obitorio, si è presentato un uomo che si è identificato come nipote di una donna deceduta che era tenuta nell’obitorio in attesa del funerale. Si è scusato per il gesto, ma ha chiesto comprensione per il profondo sconforto che lo ha spinto a compiere un gesto del genere. Si impegnava a risarcire i danni e questo chiudeva la vicenda che altrimenti avrebbe potuto avere altre conseguenze dato il danno al bene pubblico.

L’ingresso forzato all’obitorio non è – fortunatamente – una cosa frequente. Sono episodi da cercare con la lanterna e atti vandalici di questo tipo avvengono solitamente nei cimiteri. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è avvenuto lo scorso ottobre nel cimitero monumentale di Lecce dove si sono verificati furti e danneggiamenti alle lapidi.

Un macabro episodio accadde circa tre anni fa a Rovereto dove la porta della camera mortuaria del cimitero venne forzata e la bara di un cadavere custodito all’interno venne danneggiata. In quel caso l’ipotesi investigativa era finalizzata ad un atto vandalico per il recupero di oggetti di valore. Quello che è certo è che almeno il defunto dovrebbe essere lasciato in pace.

 
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