Gianni Lepre, “basta con la commedia dell’assurdo” – .

NAPOLI – Sulla questione dei Fondi di Sviluppo e Coesione da destinare alla Campania, si prepara una vera e propria guerra politica tra il governo regionale guidato da Vincenzo De Luca, e il Ministero incaricato, quello per il Sud, per così dire, guidato di Raffaele Fitto. Che i due fossero distanti in senso ideologico era cosa nota, ma che lo fossero anche in senso pratico era sconosciuto a molti e suonava come un campanello d’allarme per uno degli attacchi ‘a orologeria’ al governo Meloni. Ma c’è poco di cui divertirsi tra i due litiganti; a pagarne le conseguenze dirette, infatti, sono i cittadini e i territori della regione che, moralmente e tecnicamente, è la locomotiva del Mezzogiorno. “È una vera commedia dell’assurdo – commenta l’economista Gianni Lepre, consigliere del ministro Sangiuliano con delega al Made in Italy – sono i campani i veri penalizzati da questa situazione surreale”. Il noto economista che, tra l’altro, è presidente della Commissione Reti e Distretti produttivi dell’ODCEC Napoli ha poi proseguito: “Chi non guarda al colore politico, infatti, non si preoccupa se il ministro per il Sud Raffaele Fitto ha ragione, oppure il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e non importa nemmeno se un provvedimento di giustizia amministrativa va nella direzione dell’istituzione centrale o di quella territoriale. Ciò che conta è che i soldi arrivino in Campania e che, se possibile, arrivino in fretta”. Non è tanto una questione di praticità industriale, ma di giustizia e verità che sono alla base del dibattito costituzionale. Su questo il prof. Lepre sottolinea: “In un’epoca in cui le risorse da investire sono strategiche, più se ne hanno a disposizione, meglio è; ogni giorno in più che passa inutilmente può danneggiare le politiche di sviluppo di un territorio”. La questione è molto più profonda e riguarda ovviamente quelle dinamiche politiche che nel Sud del Paese ostacolano il regolare svolgimento della politica nazionale. Ovviamente non parliamo di burocrazia, ma di convenienze elettorali che si ripropongono con la puntualità svizzera ogni cinque anni. Su questo tema, conclude l’economista Lepre: “Al di là dei litigi ideologici e delle responsabilità oggettive o procurate, che lasciano il tempo che trovano, ci chiediamo se è vero che il ritardato stanziamento dei fondi blocca i cantieri e impedisce il pagamento dei le imprese di 280 comuni campani. Se così fosse, si tratterebbe di una situazione inaccettabile per la quale occorre trovare modalità condivise per superare criticità che mettono fortemente in discussione lo sviluppo economico dell’intera area geografica”.

 
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