Alla scoperta dei tesori nascosti del Museo del Risorgimento a Faenza, Ghetti: “Tesori rari” – .

Alla scoperta dei tesori nascosti del Museo del Risorgimento a Faenza, Ghetti: “Tesori rari” – .
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IL museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea di Palazzo Laderchi a Faenza, ha inaugurato una nuova esposizione di cimeli militari di età napoleonica. «Dopo studi approfonditi – spiega Aldo Ghetticuratore della mostra – abbiamo scoperto che i reperti sono molto più rari di quanto immaginassimo”.

Tra i reperti rinvenuti anche la divisa di un ufficiale di linea, unica in Italia

Tra queste, una divisa da ufficiale di fanteria di linea, definita dall’art Massimo Fiorentinoesperto nel campo di «uno dei pezzi napoleonici più importanti d’Italia» ora nuovamente esposto permanentemente al pubblico. Restaurato nel 2009, la divisa venne messa in esposizione nel 2022 poi, a causa di un problema alla teca, finì in deposito. «Nel frattempo – spiega Ghetti – dopo un’attenta indagine, abbiamo scoperto a quanto ammonta raro. La caratteristica di questa divisa, unica in Italia – aggiunge – è la provenienza. Di solito si salvano le uniformi delle persone più importanti, mentre questa apparteneva senza dubbio ad un uomo semplice ufficiale di linea. Ricordiamo per chi ha combattuto Napoleone era considerato a rivoluzionario e solo i potenti potevano affermare liberamente le proprie idee senza correre rischi. C’è poi un secondo motivo – precisa Ghetti – queste divise difficilmente giungono ai giorni nostri, perché provengono dagli strati più bassi della popolazione e, come tali, riutilizzate fino alla fine. I pantaloni, soprattutto, non si trovano da nessuna parte. Anche le giacche e i cappotti venivano ricavati dalle giacche: all’epoca non si buttava via nulla”. Anche le vicissitudini legate a questo diviso sono curiosi. «È finita tra gli abiti di scena della collezione teatro comunale– dice ancora Ghetti -. Qualcuno lo aveva conservato, quasi sicuramente di nascosto, perché simbolo della rivoluzione, e poi lo aveva ceduto Masini. È molto probabile che sia stato un faentino a indossarlo e a custodirlo”.

Una tovaglia da soggiorno con la riesumazione del corpo di Napoleone

FOTOCAMERA DIGITALE OLYMPUS

Nei decenni successivi all’occupazione napoleonica, molti nostalgici hanno conservato, spesso di nascosto, cimeli del tempo. Come la famiglia Faenza Gheba Ruldier che ha donato al Museo di Faenza non solo un ritratto di famiglia, tuttora esposto, ma anche uno molto originale ‘tovaglia soggiorno’ che mostra la scena stampata, realizzata in una famosa incisione, del momento diesumazione del corpo di Napoleone dall’isola di Sant’Elena. La salma è stata poi trasferita in Parigi Nel 1841, dove attualmente riposa agli Invalides. La tovaglia «è un prodotto quasi industriale, perché è realizzata con nove strisce di cotone stampato. Quando lo abbiamo fatto analizzare da Massimo Fiorentino – dice Ghetti – sì stupore è stato fantastico. Immaginiamo che all’epoca ne furono prodotti diversi, ma sono andati tutti perduti. Sembra incredibile, ma ci hanno mangiato su questa tovaglia”.

La fibbia della cintura della Regia Gendarmeria del Dipartimento del Lamone

Tra i cimeli ancora una volta esposti, ce n’è uno prezioso fibbia dalla cintura della Gendarmeria Reale di Dipartimento del Lamone (1797-1815), che ci riporta direttamente al periodo in cui Faenza divenne capoluogo del Dipartimento creato in seguito all’occupazione della Romagna da parte dell’esercito napoleonico.

La maschera funebre di Napoleone e tre dipinti inediti

Per gli amanti del genere, il La maschera funebre di Napoleone, esposto per la prima volta nel 2022 e che ora ha trovato una collocazione definitiva. Si tratta di copia in gesso dell’originale in bronzo conservato ancora oggi Museo dell’Armata di Parigi, creato da Francesco Antonmarchi, medico personale di Napoleone dalla data dell’esilio a Sant’Elena (1819), fino alla sua morte. IL 5 maggio 1821 il medico corso è stato testimone dell’accaduto morte dell’imperatore, eseguì l’autopsia e realizzò la maschera mortuaria che si può ammirare nel museo di Palazzo Laderchi. A questi risultati si aggiungono tre dipinti inediti a tema napoleonico recentemente donate al Museo e che «attestano l’attenzione dei cittadini che con le loro donazioni hanno permesso la creazione della collezione fin dalla fine dell’Ottocento», conclude il curatore della mostra. I dipinti riproducono ilesumazione del cadavere di Napoleone, ilArrivo a Parigi della bara sulla nave sulla Senna, nonché a ritratto dell’imperatore.
Sarà possibile visitare il Museo del Risorgimento, a Ingresso liberotutti i domeniche EHI festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Barbara Fichera

 
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