Truffa milionaria a Brescia – .

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Hanno fornito ai candidati patenti di guida e/o certificati di abilitazione alla guida, attestando falsamente la partecipazione dei candidati al corso di formazione previsto (obbligatorio) ed avendo, nell’ambito dei previsti esami di abilitazione, dotato i candidati di microcamere ed auricolari miniaturizzati collegati a un suggeritore esterno.

Nell’ambito dell’operazione di polizia, polizia provinciale e militare del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia sono stati notificati un provvedimento di custodia cautelare in carcere, due ordinanze di arresti domiciliari e l’obbligo di denuncia alla polizia giudiziaria contro un presunto giro di patenti irregolari .

L’autoscuola di Brescia

Le misure cautelari si aggiungono alle altre quattro misure già eseguite nel settembre 2023, nei confronti di soggetti ritenuti appartenenti alla stessa associazione. Le indagini, afferma la polizia, avrebbero evidenziato il coinvolgimento, in qualità di “capo promotore” dell’associazione, di un bresciano, titolare di quattro autoscuole, che avrebbe collaborato, insieme ai suoi soci, a questo presunto sistema illecito.

L’attività investigativa trae origine da una serie di interventi effettuati dagli agenti della polizia stradale del servizio automobilistico civile dove decine di candidati di diverse etnie sono stati trovati in possesso di apparecchiature elettroniche atte a ricevere suggerimenti dall’esterno e sono stati quindi denunciati a piede libero. Nel corso di una successiva perquisizione del titolare di quattro autoscuole, la polizia provinciale aveva già rinvenuto oltre un milione di euro in contanti scomparsi. Dopo le indagini dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia, è emersa una sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto e il denaro è stato quindi preventivamente sequestrato.

Corruzione

L’indagine ha permesso di imputare all’indagato e ai suoi sostenitori il reato di associazione per delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e numerose falsificazioni di atti pubblici. Contestato anche il reato speciale di svolgimento di esami di guida mediante sistemi di suggestione, nonché accuse di estorsione ai danni dei candidati. Sono più di 60 gli indagati in totale: compresi coloro che, indebitamente, hanno approfittato del servizio illecito per ottenere, secondo la teoria dell’accusa, patenti di guida irregolari, senza dover sostenere essi stessi gli esami o senza frequentare onerose e lunghe prove obbligatorie. corsi di addestramento. formazione per ottenere la patente speciale per mezzi pesanti. Sono in corso le perquisizioni, condotte anche con il supporto tecnico-operativo del Servizio centrale investigativo sulla criminalità organizzata con l’ausilio di moderne strumentazioni tecnologiche e di due unità cinofile “cash dog” della Guardia di finanza per la ricerca di contanti.

 
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