Giorgia Meloni detta Giorgia, Elly Schlein detta Elly. In Sicilia e Sardegna torna il derby tra le donne leader della politica italiana. Un collegio elettorale delicato, quello delle Isole, che vede competere volti nazionali e consiglieri regionali e comunali, vecchie e nuove glorie del panorama politico. Forza Italia ci riprova con Caterina Chinnici, già candidata governatore, figlia di Rocco Chinnici, il consigliere istruttore assassinato dalla mafia nel 1983. E restando in quegli anni, ecco che arriva l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, candidato con l’Avs. Otto i seggi disponibili, una sfida all’ultimo voto che non farà sconti a nessuno. E storicamente è un po’ più difficile per la Sardegna, perché i partiti di solito danno la priorità ai candidati siciliani e qui scatenano le urne. La Lega schiera ancora una volta il generale Vannacci, come in tutte le altre circoscrizioni, ma il partito di Matteo Salvini punta molto su un veterano siciliano, Antonino Germanà.
Tra i leader, oltre a Meloni e Schlein, qui corre anche Carlo Calenda, leader di Azione che nelle isole scommette su Sonia Alfano, ex presidente della Commissione Antimafia. FdI e Pd giocano sull’“usato sicuro” e puntano rispettivamente sul deputato Salvatore Deidda e sull’eurodeputato uscente Pietro Bartolo, medico con esperienza sul campo nel salvataggio dei migranti a Lampedusa. La grande notizia mediatica da queste parti, però, si chiama Ilaria Salis: l’attivista e insegnante agli arresti a Budapest, in attesa di processo, si candiderà nelle Isole con l’Avs. Il padre, mentre la figlia è ancora detenuta in Ungheria, sarà seguito dal padre Pietro, che si è occupato di sbrigare le pratiche con l’ambasciata a Budapest.
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Il Messaggero