Tre rapine su uno scooter armato di coltello, finisce in carcere un 48enne – .

Tre rapine su uno scooter armato di coltello, finisce in carcere un 48enne – .
Tre rapine su uno scooter armato di coltello, finisce in carcere un 48enne – .

MESTRE – Era già stato arrestato il giorno dopo un episodio di doppia rapina, avvenuta il 13 aprile verso la fine di corso del Popolo. Era stato riconosciuto dalle telecamere di sicurezza distribuite dal Comune in città e poi anche da alcuni testimoni. Nel corso delle indagini, però, la polizia giudiziaria aveva fornito alla Procura elementi per attribuirgli anche un terzo episodio, risalente a un mese prima e avente la stessa condanna della vittima e utilizzando le stesse modalità.

Così i Carabinieri di Unità operativa e radiomobile della Compagnia di Mestre hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari nei suoi confronti, prelevandolo a Marghera presso l’abitazione dove era domiciliato. Si tratta di un italiano di 48 anni, residente in provincia di Napoli. Una persona già nota nella zona per una serie di episodi e atti violenti.

LA STORIA
L’incidente è avvenuto intorno alle 18 del 13 aprile al Caffè Tivoli, che è all’angolo con via Mestrina. L’uomo aveva fatto irruzione nel locale gestito da anni da una coppia cinese. Con un coltello in mano aveva ordinato a Miky, il proprietario, di consegnargli il ricavato, puntandogli un coltello alla gola. Quando lui si è rifiutato, lei gli ha dato un pugno in faccia, provocandogli gravi ferite. Poi, preso il contante che conteneva circa 800 euro, è fuggito a bordo di uno scooter, perdendo il coltello utilizzato per minacciare il barista, che è stato ritrovato poco distante dalla polizia.
Poco prima, intorno alle 17.45, lo stesso soggetto aveva strappato il cellulare ad un turista che stava passeggiando lungo il marciapiede che costeggia i giardini di via Piave. La donna è finita a terra dopo aver sbattuto con lo zigomo sinistro contro un’auto. Secondo alcuni testimoni, il 48enne indossava una maglietta nera, jeans al ginocchio e aveva i capelli corti e brizzolati.
L’attività investigativa svolta dai Carabinieri ha consentito inoltre di identificare nello stesso uomo l’autore di un’altra rapina sempre ai danni del bar di Tivoli, avvenuta nel mese di marzo.
Così, dopo aver raccolto i proverbiali “gravi indizi di colpevolezza”, la Procura ha chiesto un provvedimento restrittivo, che il gip ha concesso e l’uomo si trova ora nel carcere di Santa Maria Maggiore.

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Il Gazzettino

 
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