“Giocheranno una partita seria” – .

Coach Priftis, contro Sassari in palio il quinto posto in classifica: che partita si aspetta?

“Da quando Sassari ha una nuova guida tecnica (da Piero Bucchi a Nenad Markovic, ndr) è diventata più forte e compatta e, di fatto, ha cambiato marcia. La prova è data anche da alcune vittorie contro grandi squadre come Virtus e Brescia. Insomma non sarà facile vincere in casa loro”.

Decisivi però potrebbero essere i motivi: il Banco di Sardegna è salvo, ma non può arrivare ai playoff. Insomma, non hanno più nulla da chiedere a questo campionato…

“Sì, è vero, ma sappiamo con certezza che vogliono chiudere la stagione nel migliore dei modi davanti ai propri tifosi (l’ultima, pesante, sconfitta casalinga contro il Varese non è piaciuta al presidente Sardara che ha rimproverato i squadra, ndr) quindi questo per loro è già un’ottima motivazione per giocare una partita seria…”.

Chi potrebbero essere gli uomini più difficili da marcare?

“Loro sono una squadra tosta, con due ali molto pericolose come Jefferson e Tyree e con due lunghi dal grande impatto fisico e atletico come Gombauld e Diop, senza dimenticare Charalampopoulos che conosco molto bene e che è un giocatore molto intelligente che può giocare sia come ala più piccola che come ala grande ed è molto difficile marcare”.

Come ci arriva Reggio dal punto di vista fisico? Smith dovrà ancora rinunciare a causa del problema alla spalla?

“Jamar sta meglio, ma non ha ancora ripreso gli allenamenti cinque contro cinque quindi non giocherà. Dobbiamo verificare le condizioni di Uglietti che nei giorni scorsi ha avuto febbre ed è stato fuori servizio, per il resto è tutto sotto controllo”.

Galloway, però, ha un problema con l’indice della mano destra…

“Sì, è vero che anche Langston ha questo piccolo problema, ma ci convive già da qualche settimana, porta un piccolo tutore e non si è mai lamentato. Ecco perché me ne sono dimenticato.”

I playoff sono una certezza, ma ora bisogna capire chi sarà l’avversario al primo turno: chi preferireste evitare?

“La postseason è un obiettivo che abbiamo raggiunto e che ci gratifica anche perché ci entriamo da quinti o sesti e non all’inseguimento, da ottavi. Vedremo cosa succederà, sappiamo comunque che non partiremo con gli sfavoriti e potremo affrontarli senza troppe pressioni anche se ovviamente daremo il massimo”.

 
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