PALERMO – La proposta di un referendum per chiedere “l’indipendenza della Sicilia così da poter rilanciare la nostra splendida isola”. Ma anche l’abolizione del contante, del “nero e sotterraneo”, la creazione di una “Banca nazionale di Sicilia” e il ‘no’ al Ponte sullo Stretto. Il movimento Pitchfork sta cercando di tornare alla ribalta.
Lo fa dopo un lungo silenzio, prendendo le distanze dalle esperienze passate e riportando in vita l’iniziativa che fu cavallo di battaglia di Andrea Finocchiaro Aprile, leader dell’ormai estinto Movimento per l’indipendenza della Sicilia, negli anni Cinquanta. Un progetto ripreso negli anni da diversi movimenti separatisti e che auspicava la creazione di uno Stato siciliano completamente indipendente dall’Italia.
Il neo eletto presidente dei Forconi, Onofrio Carruba Toscano (nel video), ha spiegato nel dettaglio le intenzioni e le condizioni per raggiungere questo obiettivo durante la conferenza stampa a Palermo. Erano presenti una cinquantina di persone, provenienti da tutte le parti della Sicilia.
Toscano: “Il referendum è alle porte”
“Siamo un movimento di protesta ma con tante proposte – spiega Toscano -. Vogliamo tutelare ogni singolo siciliano, anche chi lavora in casa come casalinga o casalingo a cui daremo uno stipendio statale e non ci sentiamo rappresentati da nessun partito politico. Ci siamo posti l’obiettivo di rilanciare la nostra terra sfruttando le risorse che possiede, mantenendo il flusso di denaro che viene generato dalle tasse sui consumi all’interno dell’isola, così da evitare che Roma continui a dilapidare il nostro Pil”.
E ancora: “Negozieremo con l’Europa e il resto del mondo gli accordi che l’Italia ha firmato. Spezzeremo ogni rapporto di sudditanza siglato in passato – aggiunge -. Organizzeremo quindi il referendum a breve, sperando di raccogliere e superare ampiamente le 500mila firme necessarie. Spero che ne raccoglieremo almeno due milioni. La vera forza della Sicilia siamo noi siciliani”.
