D.:《Mentre camminavo sono caduto a causa di un tombino rialzato sul marciapiede rompendomi un braccio. Una volta tolto il gesso dovrò fare tante sedute di fisioterapia. Posso presentare una richiesta di risarcimento danni al Comune?》
R.“Le strade e i marciapiedi non sono sempre in perfette condizioni.
Potresti cadere e farti male a causa di una buca non segnalata, di un pavimento accidentato, di una grata o di un tombino sporgente.
In tutti questi casi, a chi e come si può chiedere il risarcimento del danno subito?
La normativa attuale prevede che in caso di danni derivanti da una caduta causata dal cattivo stato delle strade e dei marciapiedi, la responsabilità è dell’ente proprietario (spesso il Comune), in quanto quest’ultimo è il custode della strada e ciò anche se non è in colpa o non si è accorto della presenza del pericolo che ha causato l’incidente, salvo che si tratti di un caso fortuito.
Per ottenere il risarcimento il cittadino deve dimostrare: – la presenza della buca o del trabocchetto (con fotografie o relazioni delle autorità coinvolte); – la caduta (anche attraverso testimoni e certificati di primo soccorso); – il collegamento tra la buca e l’evento dannoso (testimonianze); – i danni effettivamente subiti (con referti medici e relazioni medico-legali).
Il risarcimento riguarda non solo i danni fisici ma anche quelli patrimoniali, come le spese sostenute per la riparazione degli oggetti danneggiati dalla caduta (cellulari, vestiti, occhiali, ecc.), le spese per cure, medicinali, visite e l’eventuale mancato guadagno ( giornate lavorative perse).
Per formalizzare la richiesta di risarcimento è necessaria una diffida tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata al proprietario della strada o del marciapiede.
In caso di mancata risposta o di risposta negativa potrai agire dinanzi all’autorità giudiziaria per far valere le tue ragioni”.
Avvocato Giuseppina Gilda Ferrantello
