ROVIGO – Il complesso che sta sorgendo alla periferia di Rovigonell’area diex discoteca Masko e l’ex mobilificio Crepaldi, è un progetto destinato a stupire. Non solo perché sarà a unico a livello mondoma anche perché ciò che sta ottenendo Marco Leskoil fondatore diagenzia di viale della Scienza che porta il suo nome nel componenti in alluminio, è destinato a rivoluzionare il concetto di “fabbrica” così come è stato inteso fino ad oggi. «Sarà innanzitutto un posto bello – sottolinea l’imprenditore – perché la libertà porta bellezza, la bellezza porta dignità e dalla dignità nasce la pace. Il gusto italiano è irripetibile nel mondo”.
E se lo dice un uomo che ha creato dal nulla un gioiello industriale che fattura milioni di euro e su cui hanno messo gli occhi le multinazionali del settore, c’è da aspettarsi di tutto. Per capirlo non resta che attendere pochi mesi quando Lesko trasferirà uffici e produzione nella nuova sede di 8.000 metri quadrati in via di ultimazione sulla statale 16, nel territorio di Arquà Polesine. Un progetto colossale che porta la firma del celebre architetto Marco Casamonti dello studio Archea di Firenze, e sostenuto da un investimento di 12 milioni di euro. Dal momento dell’installazione della prima colonna, dal 16 ottobre al 7 dicembre, l’azienda ha ricevuto 82 curriculum.
IL PROGETTO
I materiali, innanzitutto: solo legno, alluminio e vetro. Una struttura portante e una copertura in legno sorretta da 77 colonne, divise in undici file, con inedite pareti laterali completamente vetrate. Niente scaffali alti a limitare la vista, finestre aperte sulla campagna e, all’interno, un giardino di 800 mq con 80 alberi di aranci e limoni sotto un soffitto di vetro. Sotto il pavimento in resina ipossica correranno 16 chilometri di cavi. I sottoservizi? Il tutto mimetizzato in nome della funzionalità e dell’efficienza. Innovativo anche il sistema di illuminazione con 4 chilometri di corpi illuminanti e 308 faretti inseriti nelle colonne e capaci di cambiare colore ogni settimana. «Perché dovrà essere un posto bello per chi ci lavora, ma bello anche per chi guarda da fuori» sottolinea Lesko, che ha curato personalmente i dettagli mettendo alle corde tecnici e artigiani per realizzare la sua idea di una “fabbrica” che diventa realtà. «Quando i fornitori hanno dovuto parlare con me erano terrorizzati» scherza. Ma alla fine ha ottenuto quello che voleva: all’interno uno spazio ottimizzato per chi deve lavorare, e all’esterno 7mila metri quadrati organizzati per la movimentazione delle merci, deposito materiali, parcheggi e area verde. Soprattutto un luogo dove sentirsi parte di qualcosa di più forte di un semplice luogo di lavoro. E per ricordarlo, nella nuova sede di Lesko saranno presenti dei totem che rappresentano i principi del “dodecalogo” sviluppato dal fondatore, a cominciare dal rispetto in tutte le sue sfaccettature. «Attraverso il lavoro capisci chi sei – è convinto Marco Lesko – e se in un’azienda il denaro diventa l’obiettivo, significa che l’obiettivo è stato perso. La fabbrica è “dentro”, nella motivazione e nella passione che devono muovere l’individuo. Bisogna andare oltre la produzione, pensare a una visione per la società e i giovani”. E una parte essenziale del progetto è rivolta proprio ai giovani. Una volta pienamente operativa, l’azienda lavorerà su dieci linee di produzione e due turni. Lesko ha già avviato le trattative per assumere nuovi dipendenti. «L’azienda ha il potenziale per raggiungere i cinquanta milioni di fatturato annuo – spiega. Ho ancora tante idee da realizzare”.
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