Ieri pomeriggio la cerimonia di inaugurazione del “Museo della Radio” e del “Museo dei fari e delle torri costiere della Puglia” nel faro di San Cataldo

Ieri pomeriggio la cerimonia di inaugurazione del “Museo della Radio” e del “Museo dei fari e delle torri costiere della Puglia” nel faro di San Cataldo
Ieri pomeriggio la cerimonia di inaugurazione del “Museo della Radio” e del “Museo dei fari e delle torri costiere della Puglia” nel faro di San Cataldo

BARI – Sono stati inaugurati ieri pomeriggio, alla presenza del sindaco di Bari, dell’assessore regionale al Turismo, sviluppo e impresa turistica (delegato del presidente della Regione Puglia), degli assessori comunali alla Cultura e ai Lavori pubblici, il comandante della del Comando Area Fari di Taranto Carlo Schena, del coordinatore dei poli biblio-museali – Assessorato al Turismo, Economia della Cultura e Promozione del territorio della Regione Puglia Luigi De Luca, del presidente dell’Associazione Radioamatori Italiani – Bari Sezione Francesco Cozzi e del collezionista Alberto Chiantera, il “Museo dei fari e delle torri costiere della Puglia” e il “Museo della Radio”, situato in una porzione del piano terra del faro di San Cataldo.

L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione, per un importo complessivo di 510.000 euro, rientra nel progetto “CoHeN – Coastal Heritage Network”, finanziato nell’ambito del 4° bando mirato per progetti strategici del Programma Interreg V/A Grecia-Italia 2014- 2020, di cui la Regione Puglia è unico partner italiano.

Il progetto, realizzato in sinergia con la Marina Militare, ha promosso la cooperazione transfrontaliera per la realizzazione di un nuovo itinerario adriatico-ionico: in Puglia il restauro, la rifunzionalizzazione e la costruzione di alcuni fari e torri costiere hanno consentito la realizzazione del primo rete di architetture marittime, concepite come luoghi espositivi e informativi per conoscere le tematiche legate al mare e all’identità dei paesaggi costieri.

Grazie a questi interventi, le sale individuate al piano terra sono state destinate a un nuovo percorso espositivo sui temi dell’architettura costiera pugliese e delle comunicazioni radio, in ricordo del primo collegamento radiotelegrafico via etere con il Montenegro, attraverso il Mar Adriatico , realizzato il 3 agosto 1904 da Guglielmo Marconi dal faro di San Cataldo.

Pertanto, da un lato sono state preservate le caratteristiche materiali e tipologiche di un bene culturale vincolato come il faro, dall’altro sono stati ripristinati gli aspetti distributivi originari, rivelati dallo studio della documentazione storica, che, a causa dei successivi interventi di manutenzione interventi, sono stati modificati prima del sito di riqualificazione.

Gli interventi di valorizzazione, che hanno quindi permesso di conservare e ripristinare le geometrie e l’architettura originarie della struttura, hanno dato vita ad uno spazio museale multifunzionale che, attraverso pannelli informativi e totem multimediali, integra il racconto della figura di Guglielmo Marconi e del prime trasmissioni radiofoniche con quella dell’architettura del faro di Bari e delle funzioni dei fari e delle torri costiere, offrendo ai visitatori la possibilità di estendere la propria visita lungo le altre località della costa pugliese valorizzate con il progetto COHEN.

Nel dettaglio, si tratta di cinque locali complessivamente riqualificati, uno dei quali, il disimpegno, è condiviso con la Marina, proprietaria dell’immobile, in modo da consentire l’accesso ad altri locali posti al piano terra adibiti al faro (in quanto (faro di San Cataldo (ancora in funzione), sia agli alloggi/foresteria al primo piano che alla torre del faro per attività di manutenzione.

Il visitatore viene accolto da un videoracconto dei fari e delle torri della Puglia: una sala è dedicata alla storia della radio, una sala contiene reperti storici e cimeli provenienti dal Museo della Radio di Verona, di proprietà della famiglia Chiantera (che l’amministrazione ringrazia per la gentile concessione), ed un altro è dedicato alla prima trasmissione radiofonica, con un focus sulla figura di Guglielmo Marconi.

Il percorso di allestimento del Museo e l’omaggio a Guglielmo Marconi sono stati condivisi con la principessa Elettra Marconi, figlia di Guglielmo, con la quale l’amministrazione ha coltivato un dialogo diretto e che non ha potuto partecipare all’evento odierno per problemi di salute.

Le altre sale sono dedicate alla storia del faro di Bari e al suo funzionamento e all’itinerario costiero dei fari e delle torri della Puglia. Completa il museo un ambiente destinato alle attività didattiche di laboratorio.

In mostra anche il vecchio gruppo elettrogeno – con il quadro elettrico originale che alimentava il faro quando non era ancora servito dalla corrente elettrica – un’attrezzatura industriale ottimamente conservata che rappresenta un’autentica rarità. Infine, sarà possibile visitare la sala del faro, dove lavorava il guardiano, responsabile dell’illuminazione e della sicurezza delle imbarcazioni di passaggio.

L’inaugurazione è stata arricchita dall’intervento musicale della Fanfara del Presidio, dalla presenza di uno stand informativo della Marina Militare e da un intervento di Nicolò Carnimeo, scrittore e docente di Diritto della Navigazione all’Università di Bari, dal titolo “Il progresso dell’uomo nella il nome della scienza e la tutela della vita in mare”.

 
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