Terni, gli studenti dell’Ipsia ristretti al Sabbione protagonisti del cortometraggio Vie di fuga – .

Terni, gli studenti dell’Ipsia ristretti al Sabbione protagonisti del cortometraggio Vie di fuga – .
Terni, gli studenti dell’Ipsia ristretti al Sabbione protagonisti del cortometraggio Vie di fuga – .

TERNI – Il cortometraggio si intitola Vie di fuga Essi gli attori sono i detenuti, i docenti dell’Ipsia Pertini che tengono lezioni a Sabbione, il ufficiali penitenziari e operatori penitenziari.

Ambientato nelle aule scolastiche, nel laboratorio del pane, negli spazi dedicati all’apicoltura, nella biblioteca, nel teatro penitenziario, il cortometraggio è un’autentica testimonianza della attività di trattamento svolte dai detenuti e finalizzato al loro reinserimento nella società. Interpretato e vissuto da detenuti, professori e agenti di polizia penitenziaria e da tutti coloro che vivono i luoghi educativi e comunitari del carcere, il cortometraggio è una sorta di cinema verità in cui il passato, le paure e le speranze si trasformano in dolorosi ma umani e vie d’uscita praticabili.

Vie di fuga anche da tutto ciò che relega all’invisibilità e all’appiattimento di un mondo, quello dei circuiti carcerari, che potrebbe invece diventare un focolaio di ricostruzione esperta e di speranza umanizzante.

«La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla gestione del carcere e alla preziosa disponibilità dell’ comandante, Fabio Gallo – dice Michela Carobelli, che ha curato la regia del cortometraggio le cui immagini sono state girate e montate da Francesco Scatolini. Il prodotto finale assume particolare importanza per la documentazione spontanea, leggera, non volgare, di frammenti di vita della comunità penitenziaria nei suoi intenti costruttivi, solidali e fortemente risocializzanti contro la più banale cultura del gridare e tutto andare storto”.

Il progetto Cer-car-e è stato finanziato dal Programma nazionale di innovazione sociale per i servizi di reinserimento dei condannati a pene penali: cultura, sviluppo e coesione sociale-Fondo sanzioni in sinergia con la gestione penitenziaria.

Escape Routes racconta la storia dell’arrivo in prigione di un nuovo insegnante che deve farlo insegnare ai prigionieri. Ha paura, non conosce la realtà dietro le sbarre, non sa cosa aspettarsi da questa esperienza. L’incontro con un agente e i suoi studenti le fa incontrare qualcuno realtà viva e propositiva, molto diversi dai pregiudizi e dalle paure che aveva prima di varcare il grande cancello. La maggior parte degli attori sono studenti ristretti dell’Ipsia, che hanno partecipato al laboratorio del corso di audiovisivo e montaggio e che hanno collaborato con Michela Carobelli nella fase di scrittura della sceneggiatura e poi coadiuvato nelle fasi di ripresa.

«Alcuni detenuti sono stati rilasciati dal carcere per scontare la pena durante la lavorazione del cortometraggio e questo ci fa sperare che abbiano una prospettiva di futuro» dice.

Vie di fuga verrà presentato martedì, alle 16, al caffè letterario BCT Fabio Gallo, comandante della polizia penitenziaria, dal preside dell’Ipsia-Cpia Fabrizio Canolla, dagli insegnanti Michela Carobelli, Vincenza Depretis coordinatore del cpia, centro scolastico per adulti e Claudia Cianca coordinatore della scuola media Ipsia di Sabbione.

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Il Messaggero

 
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