Udine accoglie il nuovo arcivescovo Lamba. «Imparerò il friulano. Cumbinin» – .

Udine accoglie il nuovo arcivescovo Lamba. «Imparerò il friulano. Cumbinin» – .
Udine accoglie il nuovo arcivescovo Lamba. «Imparerò il friulano. Cumbinin» – .

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GUARDA IL VIDEO. “Benvenuto monsignor Lamba, vescovo dell’unità”. È stato accolto oggi in città il nuovo vertice dell’Arcidiocesi di Udine. Il suo manifesto è chiaro: “Tutti insieme”, una frase pronunciata in Cattedrale in 4 lingue, compreso il friulano. Alle 15,32 monsignor Riccardo Lamba è sceso dall’auto che lo ha portato dal seminario di Castellerio, a Pagnacco, nel cuore di Udine, a Pagnacco.

Ad accoglierlo è stato don Daniele Morettin, responsabile della Pastorale giovanile, che lo ha accompagnato alla Loggia di San Giovanni, per un incontro con i giovani di diverse parrocchie della provincia di Udine accorsi ad accoglierlo.

Il primo gesto significativo è stato quando don Daniele Morettin gli ha fatto un regalo, una borsa con alcuni doni, da riempire di segni e significati. Monsignor Lamba, per aiutare don Daniele, prese in mano il microfono e lo portò verso don Daniele.

Poi le prime parole rivolte a Udine alla sua comunità: ‘Grazie, perché siete qui, perché siete lì. Ringraziamo il Signore per il dono della vita». Monsignor Lamba ha poi ricordato la figura di don Giovanni Bosco, salesiano, al quale ha detto di essere molto affezionato. ‘Don Bosco diceva: vi amo per il solo fatto che siete giovani, che siete viti’.

Poi ha condiviso il primo di una serie di aneddoti della sua vita. Ha ricordato la volta in cui si è impegnata con una coppia di amici a celebrare il loro 25° anniversario di matrimonio. ‘Non ho avuto il coraggio di dire loro che ero stata nominata Vescovo – ha detto – ma ho fatto sapere che in un modo o nell’altro avrei rispettato quell’impegno. Cumbinin – come si dice in Friulano. Ho fatto loro uno scherzo da prete. Ho detto che avrebbero tenuto l’omelia in occasione di quella celebrazione. Perché i loro 25 anni insieme sono stati degni di essere un’omelia».

Poi, rivolgendosi ai giovani riuniti in piazza Libertà, ha detto: ‘Ora vi faccio uno scherzo da vescovo’. Ha menzionato San Filippo Neri, e dalla tasca ha tirato fuori il cellulare e attraverso il microfono ha trasmesso in piazza una canzone, ‘Preferisco il paradiso’, cantandola e invitando i giovani a fare altrettanto.

“Camminiamo nella gioia” è stato l’invito rivolto alla piazza, ai presenti e a tutta la sua comunità. Poi ha incontrato tutti i gruppi presenti in piazza, stringendo la mano a tutti e scambiando con ogni persona che incontrava qualche parola, lasciando intendere che aveva molti legami con il Friuli e che lo conosceva bene. diverse persone che vivono in questa terra. Tra i tanti, un compagno di studi di medicina.

Ai giovani ha fatto due promesse: ‘Durante il Giubileo faremo un pellegrinaggio a Roma’. E poi la promessa di visitare tutte le comunità della zona: ‘Verrò a trovarvi, anche all’improvviso. Sono una persona che viaggia molto.’

‘Sono fatto per stare in mezzo alla gente’ ha ribadito poco dopo. Parlando velocemente con i giornalisti, prima di dirigersi in corteo verso il Duomo di Udine, lei ha parlato di accoglienza, migranti, multilinguismo. ‘Mi piacciono molto le lingue – ha detto. Ora che sono più grande sarà più difficile impararne di nuovi. Ma farò di tutto per imparare qualcosa in friulano».

Poi sui migranti: ‘Ne ho visti tanti qui a Udine. Dobbiamo cercare di lavorare insieme. È molto difficile, ma dobbiamo provarci. La barca che abbiamo è questa: non abbiamo un’altra scialuppa di salvataggio. Dobbiamo cercare di stare insieme. Perché alla fine vedrai che ci sono degli elementi comuni che condividiamo, che sono belli.’ E ancora: ‘È importante ascoltare le persone: se ascoltiamo possiamo relazionarci. E’ la legge della reciprocità.

 
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