“Non manderò mai uno dei nostri figli a combattere in Ucraina” – .

“Prometti una gestione quotidiana, poi scegli un tema da portare avanti per 35 giorni. E ricordate, la metà delle persone decide se e chi votare il giorno prima delle elezioni. Scegliete quindi il tema che sta a cuore ai cremonesi e battete su quello. Parlate con tutti, anche con i tanti stranieri che si sono integrati a Cremona: il problema non è il colore, ma essere persone perbene. Fate un lavoro approfondito”.

Queste sono le “istruzioni di voto” Di Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità, al candidato sindaco Alessandro Portesaniche umilmente ha approfittato della presenza del ministro a Cremona per chiedergli pubblicamente consigli sulla campagna elettorale.

Ed è stato questo il momento conclusivo della visita di Salvini a Cremona, oggi dalle 19 alle quasi 21. Il palco era diviso in due momenti. Il primo, presso la Sala Maffei della Camera di Commercio, per la presentazione del libro del ministro, “Controvento – L’Italia che non si arrende” (edizioni Piemme), la seconda davanti alla sede del comitato elettorale Portesani.

Due momenti molto diversi ma ugualmente partecipati: il primo soprattutto da parte di cittadini, militanti e amministratori della Lega, il secondo da simpatizzanti partitici ed esponenti del centrodestra locale.

Una vera folla, il palco davanti al comitato elettorale, che ha visto Salvini letteralmente circondato dai tanti presenti. “Ti invito a dire – ha detto il ministro dopo l’introduzione di Portesani – che c’è finalmente la possibilità di cambiamento. Puoi farcela e penso che arriverò qui al ballottaggio, non dico al primo turno perché vincere al ballottaggio è più bello”.

E dopo Gasparri, intervenuto sabato in città, Salvini pronuncia anche il termine taboo, segno che a tutti i livelli ci stiamo rendendo conto che la battaglia, per il centrodestra, è meno scontata di quanto si pensasse anche solo un paio d’anni fa. mesi fa.

In sala Maffei il ministro, arrivato con mezz’ora di ritardo, ha invece presentato il suo volume, cogliendo l’occasione per toccare molti temi di grande attualità alla presenza dei militanti, tra cui l’eurodeputata Silvia Sardone.

“Mi ci è voluto più di un anno per scrivere il libro – ha esordito ironicamente il ministro –. Il mio omonimo Renzi ne scrive uno all’anno, non so come fa… Il libro è nato tra un viaggio e l’altro, nei fine settimana, nel tempo libero. Perché l’ho fatto? Per dare credito ai militanti e agli amministratori della Lega”.

Non è un’operazione.”nostalgia”, ha tenuto a sottolineare Salvini, “è la storia della mia crescita e quella del partito con Bossi e Maroni. La storia di tanti momenti belli, di tante vittorie, ma anche di sconfitte, di momenti difficili”.

Nel volume sono ovviamente compresi anche gli anni del Covid e del governo con Draghi: “Gli interessi del partito ci hanno detto che era meglio restare fuori e gli altri lo hanno fatto (Fratelli d’Italia; ndr) ma abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e darci da fare. È stata un’esperienza che ci è costata tanti voti”.

Nelle ultime settimane, ha aggiunto, “tanti mi hanno detto che due anni fa non mi votavano ma che ora che si parla di Europa la Lega è il partito con le idee più chiare”.

Da qui il passaggio sulle prossime elezioni europee: “In Europa non andremo mai a governare con socialisti e comunisti. E se c’è chi dice più Europa, io dico meno Europa, perché è l’Europa che ci dice di chiudere gli allevamenti, di mangiare carne sintetica, farina di grillo. Voglio un’Europa che si occupi di poche cose ma le faccia bene. Un’Europa che difende i suoi confini dagli sbarchi”.

Vicino, il passaggio sui conflitti internazionali, tema che Salvini ha ribadito anche davanti al comitato elettorale Portesani e al quale, evidentemente, tiene molto. “Macron è pericoloso per sé e per il suo popolo, sostiene di non escludere di mandare i suoi soldati in guerra. Non manderò mai il figlio di un italiano a combattere in Ucraina. Dire più Europa, in questo senso, è come dire a un tossicodipendente, vieni, ti porto da uno spacciatore e compreremo della roba buona”.

L’unico modo per porre fine alla guerra, ha aggiunto, “è che Trump vinca le elezioni americane e lo spero, perché le decisioni si prendono più a Washington che a Parigi”. “Oltre questo – disse ancora – Sono favorevole che l’Europa attui buone pratiche come Erasmus, non certo direttive come quella sugli imballaggi”.

E se il ministro si dicesse favorevole a un “politica comune“, ha chiarito che “Non mi aspetto un esercito comune, perché allora chi comanda? Armi e missili non sono la mia idea dell’Europa”.

Inevitabile un passaggio sulla controversa figura di Vannacci. “Due anni fa – ha ricordato Salvini – Non sapevo nemmeno chi fosse. Tutti lo descrivevano come un mostro, quindi ho cercato di capire chi fosse. Adesso la sinistra nomina una ragazza detenuta in Ungheria, se questo è legittimo penso che un generale come Vannacci potrebbe avere più titolo a rappresentare me e l’Europa. Poi decideranno gli elettori”.

Applausi, momento della firma delle copie del libro, poi lo spostamento verso il comitato elettorale Portesani, dove Salvini ha concluso la sua visita in città. Nessuna protesta da segnalare e il centrodestra porta a casa un altro big mentre il centrosinistra continua il suo sonno ristoratore, in attesa che qualcuno spieghi al Pd che tra un mese ci sarà il voto.

Servizio fotografico di Gianpaolo Guarneri (FotoStudio B12)

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Rush Summer raddoppia con tre eventi a Bisceglie – La Diretta 1993 Bisceglie News – .
NEXT il secondo tempo inizierà presto – .