MALE A VERONA, MA ERA NELLA LOGICA DELLE COSE. DOPO 52 RAZZE VIOLA SPREMITE COME LIMONI. PER L’EUROPA RESTA SOLO ENERGIA. LA FIORENTINA PUNTA TUTTO SUL BRUGGE. APPLAUSI A CASTROVILLI: UN DISPIACE, VA A PARTIRE

MALE A VERONA, MA ERA NELLA LOGICA DELLE COSE. DOPO 52 RAZZE VIOLA SPREMITE COME LIMONI. PER L’EUROPA RESTA SOLO ENERGIA. LA FIORENTINA PUNTA TUTTO SUL BRUGGE. APPLAUSI A CASTROVILLI: UN DISPIACE, VA A PARTIRE
MALE A VERONA, MA ERA NELLA LOGICA DELLE COSE. DOPO 52 RAZZE VIOLA SPREMITE COME LIMONI. PER L’EUROPA RESTA SOLO ENERGIA. LA FIORENTINA PUNTA TUTTO SUL BRUGGE. APPLAUSI A CASTROVILLI: UN DISPIACE, VA A PARTIRE

A Verona la Fiorentina non è andata bene, ma era la logica delle cose, potevano restare lì anche se dava fastidio. I Viola hanno le batterie scariche, l’ultimo pieno di energia è per la coppa. Italiano, infatti, ha scelto di cambiarne dieci, rispetto all’ultima partita contro il Brugge. Non aveva altra scelta perché non poteva permettersi il lusso di perdere uomini prima della partita decisiva di mercoledì. La Fiorentina ha giocato un discreto primo tempo al Bentegodi: Castrovilli ha messo il palo, poi un suo bellissimo gol – Gaetano il migliore dei viola – e altre due belle occasioni con Barak – gran parata di Montipo’ – e Ikone’ che ha afferrato una rete tutta sua.

Il vantaggio gialloblù arriva da un rigore di Lazovic, nato più tardi arrosto difensivo tra Christensen – portiere che non convince molto – e Ranieri, in forte calo da un paio di partite. Il Verona, per la cronaca, ha avuto due ottime occasioni con Bonazzoli, ma il centravanti le ha sprecate e infatti all’intervallo lo ha sostituito Baroni. Nella ripresa la Fiorentina affonda, negando segnali della sua presenza, se non fosse per un sinistro al volo di Nzola che finisce alto. Le alternative non erano all’altezza e nemmeno i cambiamenti in italiano hanno dato i loro frutti. E forse il motivo è banale: quella di ieri a Verona è stata la partita numero 52 della Fiorentina in questo campionato, sono arrivati ​​i viola, sono spremuti come limoni. Nel serbatoio è rimasto poco, quelle energie residue sono destinate alla Conference League. Ormai la questione è chiara.

Mercoledì in Belgio la Fiorentina si giocherà tutto quello che ha ancora in mano, le ultime fiches. Una sorta di “rosso o nero” e a seconda di come andrà a finire avremo scenari diversi. Contro il Bruges Atene vale il massimo impegno: servirà tanta concretezza come ha ricordato Italiano, ma servirà anche tanta adrenalina. Quello che ti rende redditizio anche se non ne hai più.

Il campionato, vista la sconfitta di Verona, diventa una dura scalata se si pensa all’Europa. Stasera a Udine va in scena il Napoli che ora ha gli stessi punti dei Viola (50). Se la squadra di Calzona dovesse fare risultato, i viola scivolerebbero al nono posto.

A parte solo due considerazioni. Il primo: L’arbitro Rapuano e Chiffi del VAR convalidano il secondo gol del Verona, ma resta forte il sospetto che Lazovic avesse toccato palla con la mano sul cross di Duda. La seconda: il Verona ha giocato una buona partita, Baroni sta facendo un capolavoro. La salvezza non è lontana e l’allenatore di Tavarnuzze merita più considerazione.

Gli applausi vanno a Castrovilli, la sua prestazione rotonda ci fa pensare in positivo: il ragazzo ha sofferto molto, ma è tornato con la sua classe e il suo senso del gol. È mancato tantissimo alla Fiorentina perché di giocatori come lui in rosa ce ne sono pochissimi. Italiano ha spiegato dopo la partita che il ginocchio è perfettamente riabilitato. C’è un nuovo Castrovilli, fortunato chi lo prende. Peccato che la Fiorentina lo abbia lasciato andare. Che peccato.

 
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