Ambiente
6 maggio 2024
Livorno 6 maggio 2024 – Livorno e Pisa unite contro l’inquinamento alla manifestazione promossa a Livorno dall’associazione Livorno Porto Pulito, da “Maglie Bianche Italiane” e da altri movimenti cittadini e associazioni ambientaliste.
Uniti in piazza, per far sentire la nostra voce contro una politica che non tutela la salute, il lavoro e l’ambiente. Insieme, contro il muro di gomma che ci siamo trovati di fronte nella richiesta di una commissione ambientale congiunta tra i comuni di Pisa, Livorno e Collesalvetti.
Con forza le parole contenute nello striscione di 40 metri, sfilato a Livorno, tra Piazza Grande, Comune e tribunale, era scritto:
“Dal SIN chiediamo giustizia, bonifica e una svolta nella tutela dell’ambiente e della salute”
Nel nostro territorio il fenomeno si manifesta in particolare con odori continui e persistenti, a Stagno, nei quartieri settentrionali del livornese e a Calambrone.
“Sono odori fastidiosi e fastidiosi, che purtroppo sono in realtà sostanze tossiche e polveri sottili, causa di patologie molto gravi. Non è giusto che la popolazione continui a respirare veleni provenienti dai siti industriali e dal porto, quando esistono gli strumenti per adottare adeguate misure di prevenzione” – Questo quanto si evince dai commenti di piazza
Magliette Bianche commenta: “Auspichiamo una maggiore tutela dell’ambiente e della salute e laddove si dovessero verificare situazioni di emissioni anomale o addirittura laddove le BAT potrebbero essere inapplicabili, auspichiamo l’intervento della Procura. Ringraziamo l’organizzazione dell’evento, l’associazione locale Livorno Porto Pulito per l’invito”
Livorno e Pisa unite contro l’inquinamento
Luca Ribechini (Livorno Porto Pulito):
“PERCHÉ’
Non è facile, mantenere la forza per andare avanti.
Lottare contro l’economia fossile e contro chi ne trae profitto avvelenandoci è una lotta molto dura e lo sapevamo fin dall’inizio.
E allora può succedere che a volte ti chiedi “perché?” e “chi te lo fa fare”.
Poi ti guardi intorno e ogni incertezza svanisce.
Perché se la dignità ti chiede di metterti sempre dalla parte dei più deboli, degli ultimi, ebbene, gli ultimi degli ultimi ci sono e si chiamano ragazzi e ragazze.
Sono le persone che subiscono i maggiori danni dall’inquinamento atmosferico, a causa del loro metabolismo più intenso e degli organi ancora in crescita.
Sono loro i più incolpevoli per ciò che stiamo facendo accadere intorno a loro, noi che per decenni abbiamo tollerato un sistema economico predatorio che lentamente ci avvelena.
Sono i più deboli, perché non hanno nemmeno lo strumento del voto, per quanto limitato e illusorio spesso sia.
Sono i ragazzi e le ragazze, il “perché” della nostra lotta quotidiana, sia contro i combustibili fossili, contro la devastazione del suolo, contro l’economia di guerra.
Il mondo che stiamo lasciando loro è molto più invivibile e precario di quello che qualcuno ci ha lasciato.
E di fronte a questa consapevolezza non abbiamo il diritto di dubitare, né di riposarci”.