Il Napoli torna a Udine, dove un anno fa festeggiò la matematica conquista del terzo tricolore, dopo una stagione infruttuosa in cui l’obiettivo residuo è l’ottavo posto utile per la Conference e per evitare il turno preliminare di Coppa Italia all’inizio del campionato. Agosto. Uno scenario totalmente diverso che, non a caso, ha portato già da tempo ad un netto collasso motivazionale – che si aggiungeva agli altri problemi che si trascinavano – e che sembrava evidente proprio nelle ultime sfide per i piccoli e medi team. . Una situazione che dovrà essere ribaltata per fare risultato a Udine, visto che il Napoli troverà una squadra quasi in ultima istanza, visti anche i risultati di ieri delle avversarie. Per il Napoli la missione sarà innanzitutto quella di pareggiare l’agonismo dell’avversario altrimenti, viste anche le tante assenze, si rischia di aggiungere al listino stagionale un altro psicodramma sportivo.
Calzona con gli uomini contati
Cinque gli indisponibili per la trasferta di Udine (e potevano essercene di più con Juan Jesus e Politano in recupero solo all’ultimo, ma ancora non al meglio): Gollini e Zielinski ai box sono stati raggiunti da Dendoncker per per uno stiramento muscolare, Kvaratskhelia che ha effettuato la rifinitura in palestra per gli stessi problemi muscolari e ha avuto bisogno di qualche giorno in più e infine Raspadori che ha riportato una botta alla caviglia. Assenze non trascurabili e che accorciano le scelte soprattutto in attacco
Possibilità per Lindstrom?
Nel reparto avanzato, come detto, le scelte sono quasi obbligate. Nel tridente con Osimhen, maglia da titolare per Ngonge ma resta da capire in quale corsia: a sinistra in caso di presenza di Politano, ma anche quest’ultimo va gestito con un solo allenamento in gruppo e quindi lì potrebbe esserci spazio per Lindstrom, fuori dalle rotazioni con Calzona. L’ex Eintracht agirebbe quindi a sinistra con Ngonge a destra. Stesso discorso in difesa con Ostigard che riesce ad avere la meglio su un Juan Jesus non al meglio. Al di là degli uomini, però, Calzona si aspetta innanzitutto uno spirito collettivo diverso da quello delle ultime sfide medio-piccole.
