Il Cagliari e il problema di gestire il proprio vantaggio, sia in campo che in classifica – .

Per 14 volte in questo campionato il Cagliari ha preso il comando durante una partita. In 7 occasioni ha vinto, ma in altrettante ha subito 4 pareggi e 3 sconfitte. Numeri che collocano i rossoblù tra le squadre peggiori nella gestione dei vantaggi dell’intera Serie A. Solo Udinese e Salernitana hanno fatto peggio, con solo 4 e 2 vittorie rispettivamente da situazioni favorevoli.

E non è un caso che lo stesso deficit si rifletta nella gestione del vantaggio in classifica. Proprio nel momento in cui la salvezza sembrava questione di centimetri, ecco arrivare il tracollo del Genoa e il pasticcio contro il Lecce dove la squadra di Ranieri butta via il vantaggio in maniera totalmente autolesionista.

C’è un ripensamento da eliminare: quel senso di agitazione che sembra attanagliare la squadra quando si ritrova ad un passo dalla meta. Non è soddisfazione e nemmeno troppa fiducia, ma gambe tremanti e nervosismo che attanaglia i giocatori, come se a un certo punto la paura di subire gol prendesse il sopravvento sulla voglia di segnare.

Non c’è molto tempo per correggere la mira, anzi forse nemmeno un secondo. Serve un tiro pulito, un colpo solo, per conquistare gli ultimi tre punti che al 99% significherebbero la salvezza. E attenzione alla sfida contro il Milan, perché nelle partite più complicate il Cagliari ha dimostrato di sapersi scrollare di dosso questi ripensamenti. Sui grandi palcoscenici non c’è niente a gestire le gambe e viene fuori l’istinto di sopravvivenza: proprio come a Bari un anno fa.

 
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