il museo oggi, un’esperienza dove ognuno ritrova un po’ della propria storia Cultura – .

il museo oggi, un’esperienza dove ognuno ritrova un po’ della propria storia Cultura – .
il museo oggi, un’esperienza dove ognuno ritrova un po’ della propria storia Cultura – .

Se c’è qualcuno in città che non è un “profeta in patria”, è proprio il Museo, anzi, i Musei di Palazzo Pio, come viene chiamato l’istituto dopo la riorganizzazione del 2002 che lo ha strutturato in Museo di Palazzo, Museo della Città e Museo Monumento al Deportato è confermato dal fatto che delle 40mila persone che lo visitano ogni anno, la maggioranza proviene da fuori città. Manuela Rossiprotagonista dell’incontro di sabato pomeriggio presso la redazione di Voce su “Cultura, identità, accessibilità: tre parole per il Museo”, per il ciclo “Profeti in patria”. segue

Quattromila, ha annunciato Rossi, sono stati i bambini dei vari ordini di scuola che i Musei di Palazzo Pio hanno coinvolto lo scorso anno in visite guidate e diversi laboratori, per il processo di riappropriazione del principale istituto della memoria della città da parte dei carpigiani che non possono ignorare l’azione rivolta ai giovani talenti. Perché il museo, ha spiegato il Direttore, offre qualcosa di radicalmente diverso dalla visibilità affidata solo alle immagini fotografiche o ai cellulari che fanno sparire il contatto fisico con la materialità dell’opera d’arte. Bisogna quindi andare di persona al museo, perché oggi offre un’esperienza diretta (ad esempio con la sperimentazione tattile, o i codici QR, o organizzando laboratori con signore che lavorano a maglia) e percorsi che sviluppano attività culturali rivolte non solo ad aumentare il numero dei visitatori, ma anche a farli ritornare, calibrando le proposte su pubblici diversi come i bambini che poi portano lì i genitori, o le donne nordafricane che, come fatto l’anno scorso, imparano lì a lavorare a maglia. E anche con convegni che approfondiscono una materia come la Storia dell’Arte diventata una Cenerentola nell’insegnamento scolastico. Insieme ai progetti di ricerca – un’attività che non si ferma mai, portata avanti grazie ai rapporti instaurati dall’istituto con studiosi italiani e stranieri – questo è ciò che rende il museo uno strumento di cultura. Senza mai ignorare il suo patrimonio, materiale e immateriale, fatto di 25mila dipinti, sculture, bronzi, medaglie, monete e manufatti, al centro di tutti i progetti. segue

Concepito alla fine dell’Ottocento come museo civico, volto a consolidare l’idea di Stato unitario, oggi l’istituto è innanzitutto un luogo dove nessuno deve sentirsi straniero e dove ognuno ritrova qualcosa di suo propria storia. Dall’appartenenza alla città all’accoglienza di tutti: è questa la nuova identità del museo che, negli ultimi anni, ha puntato molto anche sull’accessibilità, grazie alle diverse centinaia di migliaia di euro intercettate dai fondi concorsi e vincenti messi a disposizione dai bandi internazionali e dai finanziamenti Pnrr. Sono queste le risorse investite sia per incrementare i percorsi di accessibilità ai Musei attraverso lo sviluppo del digitale, con contenuti multimediali basati sulla realtà aumentata e virtuale, sia per eliminare le barriere sensibili degli utenti svantaggiati (i bambini, per esempio) e le barriere cognitive dei fragile. (tutte le disabilità non motorie) hanno portato anche all’allestimento di tavoli tattili che chiunque potrà sperimentare – magari bendandosi per simulare la condizione di cecità – nella “notte dei musei” in programma il 18 maggio. Al termine dell’incontro, i presenti hanno potuto visionare i video che attestano il lavoro portato avanti dai Musei di Palazzo Pio, grazie ai considerevoli finanziamenti ottenuti, sia per la loro fruizione multimediale che per l’accessibilità alle categorie svantaggiate e vulnerabili.

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Cogliamo l’occasione per informarvi che l’incontro con Rossella Garutiprevisto per l’8 maggio, è stato posticipato a sabato 25 maggio, alle 18.00. I prossimi incontri dei “Profeti in patria” saranno quindi con Angelica Rossipsicologo, su “Al di là del bene e del male: l’adolescenza” (sabato 18 maggio, ore 18-19.30) e con Laica Montanaridi Vivere Donna, su “La presenza del patriarcato nella mentalità femminile” (mercoledì 22 maggio, ore 21-22.30)

 
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