Il sottosuolo nascosto degli artisti a Como. E a fine maggio l’imperdibile mostra “Un toc de Lac” – .

A Como in via Dante, dopo aver superato il cancello al civico 49, si attraversa un cortile e prendendo la scalinata sul retro, varcando una porta ci si immerge in uno spazio creativo sotterraneo nascosto e inimmaginabile, ma con una vista meravigliosa: è il “Latelier “, lo studio di Germano Bordoli.

“Ho sempre pensato ad uno studio aperto, anche quando lo avevo in piazza Mazzini, mi piaceva l’idea di condividere uno spazio”, dichiara Bordoli. “Oggi con Latelier nasce un luogo di incontro frequentato da una quindicina di artisti e appassionati. Questa situazione è stata creata senza forzature, con uno spazio aperto tutti i giorni, dove tutto è a disposizione di tutti», spiega.

Uno studio quello di “Latelier”, divenuto luogo di incontro di un gruppo di artisti, studenti e appassionati, che vivono lo studio ritrovandosi a dipingere e scambiando idee, nato e cresciuto negli anni grazie alla passione di Bordoli insieme a Donatella Fini e Stefano Venturinidove sperimentare è la parola chiave.
Artista autodidatta nato a Tremezzo, Germano Bordoli è stato titolare della cattedra di Tecniche pittoriche presso l’Accademia di Belle Arti e Restauro Aldo Galli di Como dal 1989 al 1997 e da 25 anni tiene corsi di disegno e pittura presso l’Istituto Carducci di Como .

“Sono autodidatta, fin da piccola mi piaceva dipingere e giocare con i colori. Vicino casa c’era un laboratorio che lavorava il gesso e mi divertivo a creare figurine di gesso… sono ancora conservate in una bacheca della mia vecchia scuola (dice divertito, Ed). Ho sempre condiviso questa passione con altre attività: ho amato la scenografia e il restauro e per me la pittura è sempre stata una cosa più intima, ma ora mi dedico a tempo pieno”, racconta Bordoli. “Ho imparato la tecnica facendo, provando, sbagliando. Sperimentavo di tutto, dall’informale al razionalismo, dalle copie d’autore all’arte povera, mi divertivo a fare di tutto. Quello che cerco di instillare nei miei studenti è proprio questo fatto del fare e come dico sempre: sono un supporto morale e tecnico!”.

Lo spazio “Latelier” trasmette proprio questo clima di libertà, di sperimentazione, slegato dai metodi didattici convenzionali, che sostiene e non impone, mettendo a proprio agio artisti e amatori, garantendo a tutti la possibilità di esprimersi, dove l’insegnamento è scambio reciproco .
“Latelier” è un autentico scrigno che racchiude i mondi artistici di Germano Bordoli, custode delle opere, tele e tavole, frutto delle mostre e dei lavori che l’artista ha realizzato nel corso degli anni. Cavalletti, tempere, colori e pennelli sono gli strumenti sparsi nello studio che raccontano il profondo amore per la pittura, testimoni di storie, ricordi e aneddoti. Passione e devozione si respirano nell’aria dello studio: un salotto, un luogo di incontro e scambio, dove la creatività è a suo agio.
“Quando sono in studio non esco per nessun motivo. È bello parlare e discutere, dando qua e là qualche consiglio artistico. Il maestro ti insegna il suo modo di dipingere, ma quello che cerco di fare è aiutare ciascuno a fare in modo di camminare sulle proprie idee e sulle proprie cose”, sottolinea Germano Bordoli.
LA MOSTRA
“Un toc de Lac” (“Uno scorcio sul lago”)
Le opere legate al tema del paesaggio del Lago di Como, frutto del lavoro nel “Latelier” di sedici artisti italiani e internazionali, comporranno la mostra allestita al Museo del Paesaggio del Lago di Como presso Villa Mainona a Tremezzo che sarà inaugurato sabato 25 maggio alle ore 17.30.
“L’idea della mostra nasce dal desiderio di lasciare Latelier, ognuno interpretando il paesaggio del lago a modo suo e con il proprio stile. Le opere saranno realizzate appositamente per la mostra da sedici artisti e stiamo poi pensando di realizzare la mostra itinerante sul lago. In passato il paesaggio entrava nelle mie opere in maniera fantastica, ora mi sono trovato ad affrontarlo come reale e non è stato facile. Ho sempre lavorato con la testa, per il piacere di sviluppare un’idea o un’immagine”, spiega Bordoli. Oltre a Germano Bordoli gli artisti in mostra saranno Chiara Arrigoni, Guido Boriani, Nucci Coppi, Renate Daunert, Sonia Depietro, Donatella Fini, Magdalena Florica, Alison Fottrell, Manuela Galetti, Ludovico Giussani, Vittorio Mottin, Tiziana Sala, Edoardo Spolidoro, Nataliya Teslenko, Pietro Turati e Stefano Venturini.
Nella mostra “Un toc de Lac” (“Uno scorcio di lago”) i soggetti dipinti sono quelli lacustri, slegati dal classico paesaggio fotografico lacustre, ma frutto di un’inedita reinterpretazione, seguendo lo stile di ciascuno artista, facendo emergere la propria personalità e tecnica, in una collettiva che restituisce una tavolozza colorata davvero sorprendente.
La mostra “Un toc de Lac” (“Uno scorcio sul lago”) sarà presentata, in occasione del vernissage, da Sergio Gaddi e Germano Bordoli insieme agli artisti e sarà aperta ai visitatori fino al 16 giugno.
Giorni di apertura: dal giovedì alla domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

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