Roma, nota per la sua ricca storia e l’incantevole architettura, ha un patrimonio di ponti che attraversano il fiume Tevere, collegando diverse zone della città. Tra questi ponti, il primo ad essere costruito fu il Ponte Sublicio, opera che segnò l’inizio dell’ingegneria dei ponti romani.
L’originale Ponte Sublicio fu costruito sotto il regno di Anco Marcio, quarto re di Roma, ed era interamente in legno. La sua ubicazione era nei pressi dell’Isola Tiberina, punto strategico per il passaggio da una sponda all’altra del Tevere. La scelta del legno, sebbene limitasse la durata del ponte, ha consentito una costruzione rapida ed efficiente nei momenti di necessità.
La storia del Ponte Sublicio è intrisa di eroismo, indissolubilmente legata alla figura di Orazio Coclite, uno dei primi eroi dell’antica Roma. Nel 508 a.C., durante l’invasione delle truppe etrusche, Coclite si posizionò sul ponte, sacrificando la vita per difendere la città. Mentre fronteggiava il nemico, i suoi compagni lavoravano per demolire il ponte e impedire così agli Etruschi di attraversarlo, gesto che sottolineava l’importanza strategica e simbolica del ponte stesso.
L’originale Ponte Sublicio non esiste più, ma il suo nome e la sua eredità sopravvivono in un nuovo ponte, costruito nel 1918. Questo moderno Ponte Sublicio si pone non solo come infrastruttura necessaria per il transito quotidiano, ma anche come monumento che commemora un passato glorioso, ricordando a tutti Romani e visitatori della resilienza e del coraggio dei loro antenati.
Attraversare oggi il Ponte Sublicio significa camminare attraverso secoli di storia, riflettendo su come le infrastrutture possano diventare simboli di identità culturale e memoria storica. In una città come Roma, ogni ponte racconta una storia, ma il Ponte Sublicio incarna l’epitome dell’eroismo romano e dell’ingegnosità ingegneristica che ha dato inizio a una lunga tradizione di costruzione di ponti.
Recensione di: Andrea Toxiri su Linkedin
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