La Cucina di Rho, una bella sorpresa – .

La Cucina di Rho, una bella sorpresa – .
La Cucina di Rho, una bella sorpresa – .

C’è qualcosa di nuovo in Rhouna città industriale e fieristica alle porte di Milano che non è mai stata una meta gastronomica, ma che ora potrebbe entrare nel navigatore dei buongustai grazie al lavoro di Gaetano Marinaccio E Nadia Petroniodue imprenditori alberghieri che, proprio mentre la pandemia si preparava a paralizzare l’Italia (ma loro, come tutti, non lo sapevano) hanno aperto un piccolo locale dalla storia prevedibilmente travagliata e che ora, grazie alla caparbietà del duo, alcune trasformazioni e al lavoro del talentuoso chef Alfonso Daviducci, ha finalmente la sua configurazione definitiva. Il che fa davvero ben sperare.

Il posto si chiama in modo assertivo La cucina (sottotitolo: Non il solito ristorante) ed è uno scrigno di una ventina di posti, elegante e intimo, dal design moderatamente contemporaneo. Una delle sorprese dell’anno per me, e confesso che non sarei mai arrivato fin qui se non fosse stato per il fatto che Gaetano mi ha dato la caccia, segno di una consapevolezza dei propri mezzi che prelude sempre benevoli destini. La cucina di Daviducci, di Scafati in Campania, classe 1989, con diverse esperienze in passato tra cui quella con Giuseppe Stanzione e l’ultima al San Pietro in Barisano di Matera, è chiara e concentrata, e quando il giovane chef ha affinato eliminare alcuni spigoli vivi e porre rimedio ad alcune ingenuità sarà pronto per il massimo riconoscimento.

Sicuramente qui ho mangiato uno dei migliori risotti degli ultimi tempi – e l’ho mangiato -, un Acquerello invecchiato sette anni con zafferano biologico locale mantecato con Parmigiano cento mesi, polline, fava tonka e un olio di cipresso di loro produzione. Un riso al dente come piace a me, con un profumo che arriva a due metri di distanza e un sapore che strattona in varie direzioni, rendendo ogni boccone diverso. Un piatto da star, che prendo come parametro di quello che il ragazzo può fare se ci crede.

Per il resto, ho apprezzato anche la Giovenca primaverile, tagliata al coltello di scottona, shiso e limone fermentato, la Genovese nascosta in un raviolo, con peperone crusco e cipolla di Tropea in agrodolce, la Mesca Francesca, pasta campana mista con piselli, panna acida e limone e il Ganassino, una guancia di scottona beneventana con sedano rapa e pak choi arrosto. Dolci meridionali come il Bab(b)a…miSU’, un babà. Tutto realizzato con una mano felice.

Buona carta dei vini, servizio familiare, con Gaetano un host empatico. Diversi i menù degustazione: il Conosciamoci disponibile solo dal lunedì al giovedì a cena e il sabato a pranzo (tre portate a sorpresa a 50 euro); A Mano Libera/Secondo Me (tre portate a scelta dal menù a 70 euro); Bosco e Natura (sette portate, 75 euro); Degusterò (sette portate a 75 euro); Materia (nove portate, 90 euro). A pranzo dal martedì al venerdì formula bistrot. Ben fatto.

La Cucina, non il solito ristorante,
via Porta Ronca, 86 – Rho.

tel. 3388297415, chiuso la domenica

 
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