MANUTENZIONE FIUME E DISASTRI DELRIO, CARUSO, “PROVINCE PRONTE A RIPRENDERE COMPETENZA”

L’AQUILA – I paradossi della legge Delrio, la grande riforma lasciata a metà che voleva abolire le Province, accusate di essere enti inutili e costosi: dal 2015 e per anni è rimasta, è proprio il caso di dirlo nel guado , la fondamentale funzione di manutenzione dei fiumi, per prevenire esondazioni ed emergenze idrauliche. Infatti, una volta abolito l’assessorato provinciale al genio civile che ne era preposto, l’ulteriore passo previsto non è mai stato realizzato, ovvero il trasferimento di competenza ai Comuni, che salvo pochissime eccezioni hanno risposto a gran voce, senza soldi e senza personale, e così tutto è rimasto in capo al Genio civile regionale, che ha fatto quello che ha potuto, anche alla luce della scarsità di risorse ad hoc.

Il presidente della Provincia dell’Aquila parla ora su Abruzzoweb, Angelo Carusoche è anche sindaco di Castel di Sangro e vicepresidente nazionale dell’UPI, che non ha ancora chiesto una legge regionale che ridefinisca le competenze, e ha già promosso la riclassificazione delle sponde dei fiumi da parte degli uffici regionali, o la mappatura completa, senza il quale non è possibile stabilire chi e dove fa cosa.

“Si tratta di un tema delicato e importante – spiega Caruso ad Abruzzoweb ​​-, perché non coinvolge solo la qualità dell’acqua e lo stato di salute dei nostri fiumi, ma anche la sicurezza delle comunità, delle popolazioni che pesano i bacini idrografici, come hanno purtroppo ricordato le recenti emergenze, dagli effetti tragici, verificatesi in Emilia Romagna e Marche. È quindi fondamentale intervenire tempestivamente, stabilendo chi fa cosa e dove, le competenze dei diversi livelli di governo e delle diverse istituzioni”.

Il disegno di legge, sotto l’egida delle Province, dovrebbe prevedere il seguente assetto, già concordato nel vertice dello scorso giugno tra Upi Abruzzo, Regione Abruzzo e Associazione nazionale comuni italiani: la Regione Abruzzo avrà il compito di competenze rilevanti per la gestione dei fiumi di primo livello, le Province abruzzesi riprenderanno la competenza sui fiumi di secondo livello nei territori provinciali, mentre ai comuni e ai consorzi di bonifica sarà affidata la competenza su canali e fossi. Insomma, un passo indietro rispetto alla mai attuata abolizione delle Province e conseguente trasferimento di competenze.

«Si tratta di una questione che purtroppo è andata in frantumi prima della legge Delrio e poi della legge regionale di attuazione che è la 32 del 2015, una legge che aveva in qualche modo
ha definito i trasferimenti di competenze tra regioni – spiega Caruso -, province e comuni, i quali comuni si sono sostanzialmente tutti rifiutati di accettare questo trasferimento, per ragioni immaginabili. Ora, però, il nuovo bagaglio di competenze sarà possibile grazie all’ottimo lavoro svolto dalla Regione sul censimento dell’intera rete fluviale”.

Intanto negli ultimi anni, prosegue Caruso, «ci siamo accordati, affidandoci un po’ al buon senso, che sia la Regione ad occuparsi delle aste più importanti, che suscitano maggiori preoccupazioni e rischi. Da parte nostra abbiamo ottenuto un finanziamento che la Regione ci ha concesso di un milione di euro individuando in tutte le aste fluviali eventualmente di competenza provinciale, per gli interventi più urgenti, in fase di progettazione”.

E la Provincia dell’Aquila, come le altre tre province, sono ormai pronte ad assumere la gestione diretta, ma questo ci tiene a sottolineare Caruso, “sarà possibile solo con adeguate risorse finanziarie, e con la ricostituzione delle strutture dedicate uffici, che avevamo prima del 2015, e che poi ci hanno costretto a smantellare. Le competenze idrauliche non si improvvisano, e non è nemmeno facile trovarle, poi bisogna formare nuovamente il personale e dotarsi di mezzi e strumenti”.

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