Peste suina. Stanno arrivando l’esercito e la protezione civile per contenere i cinghiali. L’Abruzzo si prepara ai piani regionali straordinari.. – .

La Coldiretti dichiara: “Un altro importante risultato ottenuto è l’impegno nel contrastare il problema della fauna selvatica. Buoni gli interventi per contrastare la peste suina africana (PSA) con lo stanziamento di ulteriori 20 milioni di euro e l’impiego dell’esercito per contenere l’invasione di animali selvatici, spiega la Coldiretti, che ora va sostenuta con piani regionali straordinari di contenimento, che non sono riusciti, finora, a garantire una reale riduzione del numero eccessivo di cinghiali che assediano campi, stalle e strade. Una vera e propria invasione che, oltre a devastare i raccolti, rappresenta un rischio per gli ecosistemi e per l’incolumità dei cittadini. I danni provocati dalla fauna selvatica ammontano a 200 milioni di euro l’anno, a cui si aggiunge il rischio di diffusione della peste suina che minaccia. allevamenti di suini e dell’intera filiera norcineria nazionale. Sul PSA bisognerà ora, informa la Coldiretti, prevedere tempi certi per gli indennizzi e risorse adeguate per sostenere gli allevatori negli investimenti da fare in allevamento per migliorare la biosicurezza.

La Regione Abruzzo dovrà predisporre un piano straordinario di contenimento attraverso le associazioni venatorie, l’esercito e la protezione civile.
“Ricordiamo che la peste suina africana (PSA) è una malattia virale dei suini (suini e cinghiali) causata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus, solitamente con esito fatale, per il quale non esistono vaccini. Gli esseri umani non sono suscettibili alla malattia, ma la causano gravi conseguenze socioeconomiche nei paesi dove è diffuso.

I segni tipici della peste suina africana si sovrappongono a quelli della peste suina classica e comprendono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne. I ceppi più virulenti del virus sono generalmente letali (the la morte avviene entro 10 giorni dalla comparsa dei primi sintomi). Gli animali infettati da ceppi meno aggressivi del virus della peste suina africana potrebbero non mostrare i tipici segni clinici.

L’infezione può avvenire attraverso il contatto diretto con animali infetti, attraverso l’ingestione di carne o prodotti a base di carne di animali infetti (es. rifiuti di cucina) o attraverso il contatto indiretto.

La peste suina africana è endemica nell’Africa sub-sahariana. Nel 2007 si sono verificati focolai in Georgia, Armenia, Azerbaigian, Russia europea, Ucraina e Bielorussia. Da questi paesi la malattia si è diffusa nell’Unione europea: nel 2014 i primi casi sono stati segnalati in Lituania, Polonia, Lettonia ed Estonia; nel 2017 la malattia è stata segnalata in Repubblica Ceca e Romania; nel 2018 è apparso in Ungheria, Romania, Bulgaria e Belgio. In Italia è presente dal 1978 nella regione Sardegna”.

Fonte https://www.coldiretti.it/economia/dl-agricoltura-moratoria-per-145mila-imprese-agricole-bene-aiuti-alle-filiere
Fonte https://www.izsvenezie.it/temi/malattie-patogeni/peste-suina-africana/

 
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